Ingresso vietato in discoteca a diabetica: aveva zucchero e succo

Buttafuori: stai a casa. Il titolare: solo questione di sicurezza

NOV 9, 2017 -

Milano, 9 nov. (askanews) – Ingresso vietato in discoteca perché, essendo diabetica, aveva con sé alcune bustine di zucchero e un succo di frutta, per fronteggiare eventuali crisi ipoglicemiche. È accaduto intorno all’una di notte di giovedì 9 novembre 2017, in uno dei più noti ed esclusivi locali della movida milanese, l’Old Fashion, vero e proprio tempio del divertimento notturno del capoluogo lombardo.

A denunciare l’episodio con un post sul portale Diabete, M. F. studentessa 25enne, che poi ha raccontato l’accaduto ad askanews.

“Ero in discoteca per la festa di laurea di un’amica – ha spiegato – ma all’ingresso i buttafuori mi hanno fatto problemi perché in borsa avevo 3 bustine di zucchero e un succo di frutta. Gli ho spiegato che quelle cose, in caso di crisi ipoglicemica, avrebbero potuto salvarmi la vita. Loro però non hanno voluto sentire ragioni, dicendo che potevo trovarle nel locale”.

La ragazza, turbata, ha anche mostrato i certificati medici, spiegando che, in caso di emergenza, non si ha il tempo di cercare ciò di cui si ha bisogno ma bisogna intervenire tempestivamente per salvare la vita di chi subisce la crisi.

“Non c’è stato nulla da fare – ha continuato la studentessa – mi hanno detto che le medicine sarebbero bastate. Però la cosa che mi ha fatto più male è che, quando ho chiesto cosa avrei dovuto fare, mi è stato risposto: te ne stai a casa”!

In quel momento a M. F. è caduto il mondo addosso e, amareggiata, assieme a una quindicina di amici, ha deciso di rinunciare alla festa e tornare a casa.

“È solo un problema di sicurezza – ha commentato, interpellato al telefono, Roberto Cominardi, titolare dell’Old fashion – purtroppo non possiamo consentire l’ingresso nel locale di sostanze di cui non possiamo accertare la natura, e questo è impossibile da fare su due piedi alla porta. Alla ragazza è stato consentito l’ingresso delle medicine; quanto a zucchero e acqua, invece, è stato spiegato che ne avrebbe potuto avere quanto ne voleva, una volta all’interno”.

“Sono convinto – ha precisato Cominardi – che lei sia in buona fede e non si sia inventata la storia solo per il fatto che non sia stata fatta entrare. Però, i nostri operatori alla porta ogni sera hanno a che fare con migliaia di persone e di casi diversi; hanno autorizzato l’ingresso delle medicine e sono certo che hanno spiegato alla giovane che, se avesse lasciato la borsa al guardaroba, una volta dentro avrebbe potuto prendere e tenere con sé tutto lo zucchero di cui aveva bisogno. Se poi qualcuno ha usato toni sbagliati, ammesso che ciò che dice la ragazza sia vero, sono io il primo a scusarmi”.