Bologna, arrestato per maltrattamenti e si uccide in cella

La Questura: adottate previste procedure di sicurezza

SET 23, 2017 -

Roma, 23 set. (askanews) – “Lo straniero è stato collocato all’interno della cella di sicurezza adottando le previste procedure di sicurezza al fine di evitare atti di autolesionismo”. Lo chiarisce la Questura di Bologna in una nota diffusa per ricostruire quanto avvenuto nelle ultime ore, quando un senegalese di 39 anni, arrestato per maltrattamenti, si è tolto la vita impiccandosi con la propria maglietta in una camera di sicurezza della stessa Questura del capoluogo emiliano.

“Poco più tardi – prosegue il comunicato – gli operatori si sono accorti che lo stesso era in piedi, spalle alla grata e non sembrava muoversi. Immediatamente è stato allertato altro personale che ha verificato che l’arrestato, utilizzando la propria maglietta, si era impiccato; subito sono state messe in atto le operazioni necessarie a rianimarlo, chiedendo l’intervento di personale del 118 che giunto sul posto ne ha constatato il decesso”.

Il senegalese, Oumar Ly Cheikou, risulta irregolare in Italia e con diversi precedenti specifici per violenza domestica. Ieri era stato arrestato per maltrattamenti ai danni della compagna, cittadina italiana, e per resistenza a pubblico ufficiale. La polizia era stata chiamata dalla donna. La coppia ha un bambino.

Secondo quanto ricostruisce la Questura, al momento dell’intervento gli agenti hanno trovato l’uomo, “in evidente stato di ebbrezza, stava distruggendo alcuni mobili all’interno della propria abitazione”, nella zona di via San Vitale, dove lei era insieme al figlio di due anni. L’uomo l’aveva anche minacciata con un coltello da cucina.

Il personale della Polizia di Stato, “prontamente intervenuto, si preoccupava immediatamente di garantire la sicurezza del bambino e della donna portando l’uomo all’esterno dell’abitazione nonostante la sua strenua resistenza”. Nel frattempo si è verificato che l’uomo “già in passato si era reso responsabile di comportamenti violenti nei confronti della donna per i quali era stato già denunciato”.

La Pm di turno Gabriella Tavano, informata dell’arresto per maltrattamenti e resistenza, “ha quindi disposto che venisse trattenuto nelle celle, in attesa del processo in direttissima che si sarebbe dovuto celebrare in mattinata”.