Appalti Expo, legale Sala: nuova accusa? Appresa da edicola

La denuncia dell'avvocato Scuto: "Tutto secondo copione"

GIU 23, 2017 -

Milano, 23 giu. (askanews) – “Tutto secondo copione. Sono almeno 20 anni che gli avvisi di conclusione delle indagini e gli atti dell’inchiesta si conoscono in edicola”. E’ il commento dell’avvocato Salvatore Scuto, difensore del sindaco di Milano Giuseppe Sala, sulla nuova accusa di turbativa d’asta contestata al primo cittadino milanese nell’ambito dell’inchiesta sul maxi appalto della Piastra Expo che lo vedeva già indagato per falso materiale e ideologico.

La nuova ipotesi di reato, come riferisce oggi il Corriere della Sera, riguarda una commessa per la fornitura di piante assegnata nel luglio 2013 con affidamento diretto (cioè senza il lancio di un bando di gara) alla Mantovani, società di costruzioni vicentina che si aggiudicò il maxi appalto della Piastra di Expo mettendo sul piatto 149 milioni di euro, il 42% in meno rispetto al valore iniziale della base d’asta di 272 milioni di euro.

Nelle prossime ore è attesa la notifica dell’avviso di chiusura indagini, atto che di norma anticipa la richiesta di rinvio a giudizio e che, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, era pronto già da diversi giorni. Ma a ieri nessuno dei difensori delle altre 6 persone indagate lo aveva ricevuto. Lo stesso Sala, nella nota diramata questa mattina, ha denunciato di aver saputo da “un articolo di giornale” l’esistenza “di un provvedimento che mi riguarderebbe e che è ancora coperto dal segreto istruttorio”.