Coaching, Di Martino: public speaking come leva per il successo

Domani alla Prima Festa del Miglioramento presso Hdrà a Roma

FEB 1, 2017 -

Roma, 1 feb. (askanews) – Public speaking come “leva per il successo” non solo per un’azienda o un personaggio pubblico, bensì per tutti. Ne è convinto Andrea Di Martino, Mental Coach & Emotional Trainer, consulente tra gli altri di Ferrari, American Express, Abbott, Pfizer, Abi, Bmw, Bulgari, Toyota Financial Services, Jaguar Land Rover, Abbvie, Onu, Wwf.

In occasione de “La Prima Festa del Miglioramento” in programma a Roma, nella sede di Hdrà a Palazzo Fiano (Piazza San Lorenzo in Lucina, 4) il prossimo 2 febbraio, Di Martino si soffermerà proprio sull’importanza del public speaking perchè – come lui stesso sottolinea – “a parità di competenze, è il valore stesso della persona a fare la differenza. Se io mentre parlo in pubblico sono autenticamente me stesso non posso deludere nessuno. E poi c’è il fattore tempo, una risorsa preziosa e scarsa per definizione. I momenti di public speaking sono proprio occasioni di ottimizzazione del tempo, perché momenti di comunicazione sincrona. Al contrario di tutti quei messaggi affidati ai tanti vettori della comunicazione come il telefono, gli sms, le email che in molte occasioni utilizziamo nel modo scorretto e che inevitabilmente ci fan perdere del tempo”.

Ma in che modo il public speaking rappresenta un’opportunità? “Si tratta – aggiunge Di Martino – dell’opportunità di essere notati. Di avere una chance. Imparare a parlare in pubblico, perché si tratta di un’arte da apprendere e di conseguenza da dover esercitare, si traduce nell’opportunità di essere se stessi. Permette di non essere impacciati, di non adottare un atteggiamento ‘di circostanza’. Soprattutto, se vogliamo rimanere nel campo delle skills, il public speaking traduce le nostre personali theoretical e technical skills permettendoci quindi di trasmettere la nostra conoscenza attraverso un messaggio ad alto impatto ed efficacia”.

Un metodo che interviene in diversi aspetti come la disinibizione. “Quando parliamo agli altri, che sia in contesti di vita pubblica o privata – spiega ancora Di Martino -, esterniamo la nostra interiorità, ci mettiamo a nudo. Imparare a riconoscere le emozioni, a sapere gestire un messaggio, e un uditorio, ci permette di allinearci con noi stessi. Se acquisisco e alleno le capacità di poter dire la mia inizierò a sentirmi meglio. ‘Mi fa stare bene solo perché l’ho detto’ è un po’ la filosofia adottata nei circoli di autodenuncia di un problema che riguarda se stessi e il rapporto con la collettività, sia questo l’alcool, la violenza, una grave perdita. Inoltre – conclude – siamo stati abituati fin da piccoli, a scuola, a sentirci valutare alla fine di ogni nostro discorso pubblico. Da adulti non è più così: ciò che interessa al nostro uditorio è ricevere un messaggio. La figura di un trainer e di un coach permette proprio di superare questa inibizione e raggiungere l’obiettivo, una comunicazione efficace”.