Legale parte civile: Schettino condannato ma colpe non solo sue

Il 20 aprile giudizio in Cassazione per comandante Costa Concordia

GEN 13, 2017 -

Roma, 13 gen. (askanews) – Il processo sul naufragio della Costa Concordia ha lasciato “un grande punto interrogativo. Ci si è concentrati esclusivamente sul comandante Schettino. Appena si verificò il naufragio capimmo subito chi fosse il colpevole, cosa rara in Italia dove le persone in posizioni apicali non pagano quasi mai: in questo caso Schettino venne però beccato con le mani nella marmellata. L’abbiamo massacrato in tutti i modi la verità mediatica, più veloce di quella processuale, mise alla gogna Schettino. Le indagine, condotte benissimo, si sono concentrate unicamente sulla persona di Schettino”. Così l’avvocato Daniele Bocciolini, legale di parte civile nel processo Costa Concordia, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università. A cinque anni dalla tragedia dell’Isola del Giglio.

Su Schettino si attende ora il giudizio della Cassazione che, dopo la condanna in appello a Schettino a 16 anni, si pronuncerà il prossimo 20 aprile. “Gli altri ufficiali di bordo hanno patteggiato pene esigue, da ‘diffamazione’, tutte pene sospese, e non hanno scontato neanche un giorno. Gli ufficiali si sono subito dileguati”. L’unico che si è fatto tutto il processo, racconta Boccioli “è stato Schettino, sempre presente. Ha sentito tutti i testi e rilasciava sempre dichiarazioni spontanee. Dal punto di vista processuale ha addirittura cercato di collaborare. Ha cercato di rinforzare, in maniera debole, la sua versione, ovvero che non aveva abbandonato la nave, cosa che ovviamente non era vera”. (Segue)