Oggi i grandi elettori votano Trump… tentazioni di rivolta

In teoria, ma non è mai accaduto in passato, potrebbero rovesciare il risultato

DIC 19, 2016 -

Washington, 19 dic. (askanews) – Per molti democratici è l’ultima fragile barricata che potrebbe tenere Donald Trump fuori dalla Casa Bianca: oggi i membri del Collegio elettorale votano per eleggere ufficialmente il presidente Usa, ma le chances che voltino le spalle al miliardario repubblicano sono minime. Quando gli americani l’8 marzo scorso sono andati alle urne non hanno eletto direttamente il prossimo presidente, ma 538 “grandi elettori” incaricati di tradurre la loro scelta in realtà. Trump ha ottenuto una chiara maggioranza di quegli elettori, 306, sui 270 necessari, anche se la democratica Hillary Clinton ha ottenuto quasi tre milioni di voti popolari in più. Oggi i grandi elettori, che in gran parte sono ignoti sostenitori dei due partiti, si riuniranno in ciascuno stato e nel District of Columbia, che ospita la capitale Washington, per designare ufficialmente il 45esimo presidente e il suo vice.

Dopo una campagna elettorale al veleno e le ultime accuse sulle interferenze russe che avrebbero contribuito alla vittoria di Trump, questo passaggio del processo elettivo, che normalmente viene considerato una pura formalità, è finito sotto i riflettori. Per impedire a Trump di diventare presidente i democratici devono convincere almeno 37 elettori repubblicani ad abbandonare il loro candidato. Finora sono uno l’ha fatto. Il texano Christopher Suprun ha annunciato pubblicamente che non voterà per Trump: l’immobiliarista “dimostra tutti i giorni di non essere adeguato all’incarico” ha scritto sul The New York Times. “L’elezione del prossimo presidente non è ancora cosa fatta. Gli elettori di coscienza possono ancora fare la cosa giusta per il bene del Paese” ha scritto Suprun.

Il Congresso annuncerà il nome del vincitore il 6 gennaio, due settimane prime dell’insediamento del presidente.

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