Aperta tra proteste a Nuova Delhi la Conferenza sul tabacco

Agricoltori e giornalisti non sono stati ammessi ai lavori

NOV 8, 2016 -

Roma, 8 nov. (askanews) – Si è aperta oggi a Nuova Delhi tra polemiche e manifestazioni di protesta la settima Conferenza internazionale delle Parti (COP7) organizzata all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per monitorare lo stato di attuazione della Convenzione quadro sul controllo del tabacco. Oltre 500 agricoltori provenienti da diversi Paesi produttori di tabacco, giunti per manifestare di fronte alla sede della Conferenza in segno di protesta, sono stati fermati dalle forze di Polizia. Gli agricoltori lamentano la mancanza di apertura dei lavori alle Organizzazioni sociali e agricole, un approccio “dirigista e antidemocratico” all’organizzazione della Conferenza, alla quale è stato negato il diritto di accesso a rappresentanti chiave del mondo produttivo, per il quale la Conferenza potrebbe adottare decisioni estremamente sensibili.

Analoga gravissima chiusura è stata decisa nei confronti della stampa, che è stata bandita dalla Conferenza, al punto che i funzionari dell’Oms hanno cacciato fisicamente i media dalle riunioni in corso tra le proteste dei giornalisti.

La Conferenza rischia di adottare una linea di chiusura anche verso le sigarette elettroniche, che secondo la Segretaria generale dell’Oms,la cinese Margaret Chan, dovrebbero addirittura essere vietate dai governi. Queste posizioni hanno già suscitato reazioni negative nel mondo medico e scientifico, che emergeranno anche all’interno della Conferenza, come ha sostenuto in una intervista ad Askanews il professor Riccardo Polosa, docente di Medicina interna all’Università di Catania e responsabile scientifico della Lega italiana anti fumo : “Francamente – afferma Polosa – la riservatezza che sta circondando la Conferenza di Nuova Delhi è incomprensibile.

Questa riservatezza dell’Oms su questioni che riguardano la salute di milioni di persone non solo è irragionevole, ma potrebbe anche essere sospetta. L’ottica di trasparenza e ragionevolezza dovrebbe prevalere negli organismi internazionali dello spessore dell’Oms.La rigidità del vertice dell’Oms sulla sigaretta elettronica è dal mio punto di vista di scienziato assolutamente non condivisibile. Più di una volta abbiamo fatto notare al segretario generale Chan i potenziali vantaggi offerti dall’integrazione di politiche serie mirate alla riduzione del rischio anzichè al bieco proibizionismo.Due anni fa abbiamo firmato insieme ad altri 53 scienziati di tutto il mondo, compreso il professor Veronesi, una lettera nella quale si spiegava alla Chan proprio questo: la strada della parificazione dei prodotti a tabacco combiustibile con quelli a vapore elettronico è illogica e irrazionale. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Speriamo comunque che l’Oms tenga conto di nuove circostanze emerse negli ultimi due-tre anni e che ci sia la possibilità di considerare ciò che potenzialmente potrebbe contribuire in maniera sostanziale alla lotta contro il fumo e a salvare milioni di vite umane”.