Expo, Gratteri: per ‘ndrangheta prestigio presenza in grandi opere

"Ha suo brand, a Expo 2015 voleva esserci e ci è stata"

OTT 25, 2016 -

Roma, 25 ott. (askanews) – “Quando ero procuratore aggiunto a Reggio Calabria avevo detto che la ‘ndrangheta sarebbe arrivata all’Expo 2015 perché per la ‘ndrangheta è un fatto di prestigio essere presente in queste grandi opere”: così Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, a Melog su Radio 24 commentando la questione delle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Expo.

“Non è un fatto solo di guadagno – ha spiegato – perché la ‘ndrangheta è stata presente nella Tav, è stata presente nell’alta velocità, è stata presente nella questione Autostrada del Sole, è sempre presente, nel terremoto de L’Aquila”. E “noi proprio come procura di Reggio Calabria abbiamo inviato gli atti a Milano, abbiamo inviato le intercettazioni telefoniche dalle quali emergeva proprio che queste organizzazioni della ‘ndrangheta stavano effettuando dei lavori soprattutto nella parte principale dell’Expo”.

“Sostanzialmente loro lavoravano sotto soglia, sotto i 600mila euro e quindi sotto quella soglia non c’era il controllo o il controllo era blando”, ha proseguito Nicola Gratteri spiegando come la ‘ndrangheta sia riuscita a inserirsi nelle opere di Expo, nonostante fossero controllate.(Segue)