Il cordoglio social per Caprotti: i ricordi della gente comune

Su Facebook e twitter tantissimi post e il ricordo di Salvini

OTT 1, 2016 -

Milano, 1 ott. (askanews) – Non solo industriali, rappresentanti delle politica e delle istituzioni. E’ soprattutto la gente comune a esprimere cordoglio per la morte di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga scomparso ieri sera a Milano poco prima di compiere i 91 anni. Basta digitare gli hashtag #Esselunga o #Caprotti social network più popolari, come Facebook o Twitter, per scoprire aneddotti, ricordi e curiosità personali sull’imprenditore e sulla catena di supermarket all’americana da lui fondata.

“A Milano – scrive un utente di Twitter – non si va a fare la spesa… si fa un salto all’Esselunga”. C’è invece chi parla dei propri ricordi di infanzia: “Quando da piccola la mamma mi diceva ‘andiamo al super’ era un’evento e un’emozione spingere il carrello”. Qualcun altro punta sull’ironia: “Io, il mio frigo e il mio freezer siamo tutti in lutto per la morte del fondatore di Esselunga”. Molti i post dedicati alla figura di Caprotti: c’è chi lo ricorda come “l’uomo che aveva l’unica ricetta semplice per aumentare il Pil” perchè era solito affermare che “gli italiani devono lavorare di più”. Per un altro utente Twitter, è stato “colui che innovò il modo di fare la spesa degli italiani”. E c’è perfino chi, attraverso il profilo Dante Alighieri, gli dedicato una breve poesia: “Quando la Morte, avvolta nel mantello,/ al suo cospetto apparve, egli le fece:/ “Tu mettici la falce, io il carrello”. Falce e carrello è il titolo libro scritto da Caprotti per denunciare lo strapotere delle cosiddette Coop rosse. “Un uomo corretto – si legge su un altro post – un grande imprenditore che ha sempre combattuto il sistema coop”. Secondo altri, “ha creato più posti di lavoro lui con i punti Fragola che altri con i ponti sullo Stretto”. Caprotti, si legge su un altro account twitter, resta “un grande uomo, anche se mi hai chiuso la mitica Esselunga di Viale Certosa”. E ancora: “Ci mancherà anche se non l’abbiamo mai conosciuto”. C’è anche chi lo saluta così: “Ciao Caprotti, insiegna agli angeli a raccogliere i punti fragola”. E c’è pure chi si lascia andare in pronostici sul destino della catena: “Adesso che Esslunga è rimasta orfana, gli avvoltoi dei sindacati e del governo cominiceranno presto a volteggiare sulla sua testa”. E un altro: “Immagino come si scanneranno per l’eredità”.

Nel mondo della politica, tra i primi a commemorare Caprotti è stato, ieri sera, il milanese Matteo Salvini: “Buon viaggio Bernardo Caprotti – scrive il segretario federale della Lega Nord su Facebook -, genio di Esselunga, grande uomo, grande imprenditore e amico del Made in Italy, mai servo di nessuno. Grazie”. E l’ex governatore lombardo, Roberto Formigoni, su Twitter: “È morto Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga, gran lombardo, grande innovatore, genio della grande distribuzione”. Silenzio, per ora, da politici lombardi di primo piano come il presidente della Regione Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.