Ruby ter, intercettazioni utilizzabili contro ragazze ma non Cav

E' l'effetto del no del Senato al loro utilizzo contro Berlusconi

LUG 20, 2016 -

Milano, 20 lug. (askanews) – Le 11 intercettazioni disposte dalla Procura di Milano nel 2012 a carico delle “olgettine” Barbara Guerra e Iris Berardi nell’ambito di un’inchiesta su una presunta truffa restano tra gli atti dell’inchiesta ribattezzata “ruby ter” che vede sul banco degli imputati Silvio Berlusconi e altre 23 persone, tra cui diverse ragazze che avevano partecipato ai festini di Arcore. Stando a quanto si è appreso in ambienti giudiziari milanesi, i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio potranno utilizzarle come fonti di prova a carico delle “olgettine” ma non contro l’ex premier, dopo la decisione del Senato di non autorizzare il loro utilizzo.

Si tratta di intercettazioni effettuate durate alcune indagini che nulla avevano a che vedere con la vicenda del “sex-gate” di Arcore ma ritenute rilevanti dai magistrati titolari dell’inchiesta Ruby ter. Al telefono, le due “olgettine” avrebbero infatti chiesto all’ex presidente del consiglio soldi in cambio del loro silenzio. Per gli inquirenti milanesi, è una delle prove della presunta corruzione in atti giudiziari contestata a Berlusconi: secondo l’accusa, l’ex premier avrebbe corrotto con 10 milioni di euro le ragazze e gli altri ospiti dei festini di Villa San Martino per “comprare” le loro testimonianze o spingerli comunque a essere reticenti nei due processi – Ruby e Ruby bis – sulle cosiddette “cene eleganti”. Il procedimento a carico dell’ex capo del governo è attualmente in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano, Laura Marchiondelli, e riprenderà il 3 ottobre dopo la pausa estiva.