Unioni civili, Bitonci: da sindaco non celebrerò matrimoni gay

"Rivendico il diritto all'obiezione di coscienza"

MAG 11, 2016 -

Roma, 11 mag. (askanews) – Sulle unioni civili “il Governo ha imposto la fiducia sul provvedimento in esame alla Camera, di fatto escludendo l’obiezione di coscienza per i parlamentari. Da sindaco, mi riserverò il diritto di obiettare e non celebrerò mai matrimoni fra persone dello stesso sesso. Ho il dovere di servire i cittadini e di promuovere la crescita della comunità padovana, ma non mi sento obbligato ad assecondare le scelte di Renzi che, differentemente da me, non è stato eletto”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Padova Massimo Bitonci, presidente della Liga Veneta.

“Rispetto i sentimenti di ciascuno e ritengo che chiunque possa esprimere la propria affettività nelle forme che gli sono congeniali, purché non lesive del diritto degli altri e, soprattutto, dei minori. Credo tuttavia – prosegue il sindaco – che il matrimonio fra coppie eterosessuali, come sacramento per i cristiani e come contratto per chi cristiano non è, abbia una funzione sociale che va tutelata. Esso è aperto alla vita e genera, attraverso i legami familiari e di parentela, un patrimonio di relazioni senza le quali la nostra comunità andrebbe verso la dissoluzione. Lo Stato ha il dovere di sostenere e promuovere la cultura della famiglia e l’esclusività del matrimonio fra coppie eterosessuali. Senza questa cultura e senza il matrimonio, esso stesso non avrebbe alcun futuro, anche dal punto di vista demografico. A meno che qualcuno non contempli il ricorso a tecniche di riproduzione quali l’utero in affitto, che riducono la vita nascente a merce e, peggio, a oggetto di diritto per i genitori, a scapito della sua natura di soggetto di diritto individuale”.

“Eventuali relazioni fra coppie omosessuali possono essere regolarizzate con contratti di natura privatistica. Quella sulle unioni civili è una battaglia ideologica, che, nei fatti, riguarda una porzione minima della popolazione: sul registro anagrafico delle coppie di fatto, inaugurato a Padova dalle precedenti giunte di sinistra, dal 2007 si sono iscritte solo 9 coppie di persone dello stesso sesso”, conclude Bitonci.