Magi a Raggi: Atac fiore all’occhiello? Al massimo un crisantemo

Segretario Radicali ribatte a candidata sindaco a Roma per M5S

APR 9, 2016 -

Roma, 9 apr. (askanews) – “Definire Atac ‘un fiore all’occhiello’ di Roma, come ha fatto la candidata del M5S Virginia Raggi al Campidoglio, significa essere lontani anni luce dalla città e della vita reale delle persone. Se Atac è un fiore è al massimo un crisantemo sulla tomba del trasporto pubblico cittadino. Come può, infatti, essere un vanto un’azienda fallita, dopo essere stata per anni una mucca da mungere per i partiti e le loro clientele, e che quotidianamente infligge ai cittadini disservizi ed enormi disagi?”. Lo afferma in una nota Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e promotore della lista Radicali alle amministrative a Roma.

“Posizioni come quella espressa da Raggi rispecchiano perfettamente le ragioni dello sfascio a cui la capitale è stata condotta da una classe dirigente che per decenni ha governato solo cercando il consenso di 60 mila dipendenti comunali e delle aziende municipalizzate, senza guardare agli interessi e ai diritti di tutti i cittadini. Quando la candidata del M5s afferma che Atac si risana facendo pagare i biglietti ed eliminando gli sprechi dimostra di non conoscere le condizioni dell’azienda e di non avere davvero intenzione di portare il trasporto pubblico di Roma a livello di una capitale europea”, aggiunge.

“Bisogna rivolgersi invece a 3 milioni di romani, che pagano tasse tra le più alte d’Italia, ricevendo in cambio servizi da Terzo mondo, e ai quali non interessa Atac, ma solo poter contare su trasporti efficienti: su autobus che passano e metropolitane che non si fermano. Il vero bene comune, infatti, è la qualità del servizio, certamente non l’azienda che lo gestisce. E’ questo il fondamento della riforma del sistema dei servizi pubblici locali che proponiamo nel programma della lista Radicali per Roma, con la messa a gara di quelli gestiti ‘in house’ dal Comune e la dismissione delle aziende che, non fornendo servizi pubblici essenziali, hanno finito per essere solo bacini di clientele”, prosegue Magi.

“La scelta oggi è tra il salvataggio del welfare clientelare o il passaggio a forme di ricollocamento del personale e soluzioni di welfare universale. E’ positivo quindi che Roberto Giachetti, rispondendo su ogni singolo punto dei 12 del nostro programma, oggi si sia detto anche a favore della dismissione di aziende come Farmacap e Assicurazioni di Roma: una posizione coraggiosa perché espressa da un candidato del Pd, che nella scorsa consiliatura – seppure a fasi alterne – si è opposto, proprio come Virginia Raggi e gli altri Cinque stelle, a qualsiasi ipotesi di dismissione, difendendo le ragioni delle piccole corporazioni, invece dei diritti di milioni di cittadini romani”, conclude.