Ruby ter, gup a pm: capo di imputazione generico, va riscritto

Il giudice: c'è "indeterminatezza" nell'accusa di corruzione

MAR 18, 2016 -

Milano, 18 mar. (askanews) – I pm che hanno condotto le indagini sul cosiddetto caso Ruby ter devono riformulare tutti i capi di imputazione relativi alla presunta corruzione in atti giudiziari contestata a una quindicina di imputati, tra cui l’ex premier Silvio Berlsuconi. Lo ha stabilito il gup di Milano, Anna Laura Marchiondelli, rinviando il procedimento al prossimo 15 aprile.

Il giudice milanese titolare del procedimento in fase di udienza preliminare ha infatti rilevato “indeterminatezza nelle imputazioni” di corruzione in atti giudiziari. Stando a quanto hanno riferito fonti legali, nel capo di imputazione non è statp chiarito se a Berlusconi sia contestato un unico caso di corruzione, con pagamenti frazionati a favore delle cosiddette “olgettine”, oppure oppure più episodi. Insomma, le accuse ipotizzate dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio sarebbero troppo “generiche” soprattutto in riferimento al tempo e al luogo della presunta corruzione.

I rappresentanti della pubblica accusa si sono impegnati a riformulare le accuse e a depositare le loro integrazioni entro il 1 aprile prossimo. Soltanto una volta che il capo d’accusa sarà più definito il gup Marchiondelli avrà a sua disposizione gli elementi necessari per sciogliere il nodo sulla questione di competenza territoriale sollevata nella scorsa udienza dagli avvocati Franco Coppi e Federico Cecconi, difensori dell’ex presidente del consiglio. Secondo i due legali, il procedimento Ruby ter andrebbe trasferito a Roma perché è nella capitale che si sarebbe verificato il primo pagamento a favore delle olgettine. In subordine, i difensori di Berlusconi avevano chiesto di trasferire il procedimento a Monza, Tribunale titolare per reati consumati nel comune di Arcore dove si trova la residenza del leader di Forza Italia.

(segue)