Marcia degli scalzi in oltre 60 città, in 2.500 a Venezia

"Inaccettabile fermare e respingere, ora dare asilo e rifugio"

SET 11, 2015 -

Roma, 11 set. (askanews) – Associazioni, cooperative, organizzazioni sindacali, singoli cittadini, enti locali hanno aderito in oltre 60 città italiane alla “La marcia delle donne e degli uomini scalzi”, l’evento lanciato da un gruppo di artisti, amministratori, giornalisti per prendere una posizione dalla parte dei profughi e “di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere” e “chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino”.I primi firmatari dell’iniziativa sono stati Lucia Annunziata, Don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini, Mauro Biani.“La Marcia degli Uomini Scalzi – si legge nell’appello – è l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze”.Da Palermo a Napoli, da Roma a Milano, sono state decine le città ad ospitare una Marcia. L’appuntamento clou è stato a Venezia, dove circa 2.500 persone hanno manifestato in un corteo è partito alle 17 da Santa Maria Elisabetta verso l’area dove si svolge la 72esima Mostra del Cinema di Venezia. Alla testa del lungo serpente umano c’erano tra gli altri il leader di Sel Nichi Vendola insieme ai migranti e a diversi europarlamentari, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, il deputato del Pd Stefano Fassina, gli ex ministri Livia Turco e Flavio Zanonato. Tutti scalzi per chiedere più corridoi umanitari, semplificazione del diritto di asilo politico e di status di rifugiati e soprattutto più solidarietà per i profughi.Alcuni migranti alla partenza hanno tagliato simbolicamente una reta urlando “basta steccati, basta separazioni”, “siamo tutti clandestini”. Nel cartelli portati dai giovani migranti si legge “non siamo pericolosi”. Ad animare la manifestazione il regista veneto Andrea Segre che parlando al microfono ha chiesto anche ai giornalisti di togliersi le scarpe. Assenti però tanti artisti che avevano firmato l’appello pro-migranti. I manifestanti scalzi hanno poi intriso i propri piedi nel colore per lasciare delle impronte colorare sull’asfalto del Lido. Tra gli slogan urlati anche “ecco chi sono i veri clandestini Orban, Le Pen e Matteo Salvini” e “siamo tutti clandestini”.SavMAZ