Epatite C, Farmindustria: non creare differenze fra regioni

La Toscana ha deciso di offrire il farmaco a tutti i malati

MAG 22, 2015 -

Roma, 22 mag. (askanews) -“Le notizie che si rincorrono in questi giorni sulla possibile gestione della negoziazione del prezzo di un medicinale innovativo da parte di una regione preoccupano molto”. Così il presidente di Farmindustria, massimo Scaccabarozzi, a commento della decisione della Regione Toscana di offrire a tutti i malati il farmaco innovativo per la cura dell’epatite C.”Si amplierebbe così – osserva Scaccabarozzi – il processo di frazionamento della politica farmaceutica che già a livello regionale produce spesso 21 sistemi sanitari diversi.Stabilendo, su un caso che peraltro registra prezzi già tra i più bassi in UE, un precedente per i molti farmaci innovativi per patologie importanti che arriveranno a breve.

Un’eterogeneità territoriale che spesso provoca una triste lotteria della nascita e di residenza che a causa dei tempi diversi di accesso all’innovazione penalizza i cittadini di alcune regioni rispetto ad altre”.

E aggiunge: “La negoziazione dei prezzi è già di competenza dell’Agenzia italiana del Farmaco che, anche con la presenza di rappresentanti regionali nelle commissioni competenti, determina con la propria attività livelli di prezzo inferiori alla media europea di circa il 20%.Che una materia così complessa e delicata passi alle singole Regioni significherebbe allungare ulteriormente i tempi di accesso e aumentare la confusione regolatoria, con conseguenze negative per tutti, pazienti e imprese. E senza alcuna certezza di risparmi di spesa che se possono esserci in alcune Regioni non è detto che ci siano in altre. È ora di accelerare l’accesso all’innovazione e non di introdurre nuovi ostacoli”.