Mattarella elogia lo spirito critico delle università italiane

E a Modena-Reggio Emilia ricorda la figura di Marco Biagi

DIC 1, 2022 -

Reggio Emilia, 1 dic. (askanews) – Come Marco Biagi, tutti noi dobbiamo “credere nel dialogo, nella forza della ragione, nella fecondità del confronto senza pregiudiziali ideologiche”. L’auspicio è del ministro all’Università, Anna Maria Bernini, che all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha ricordato l’esperienza del giuslavorista assassinato vent’anni fa dalle Nuove Brigate Rosse, uno dei docenti più “innovativi” alla facoltà di Economia di Modena che “con la sua attività ha realizzato un approccio tutto nuovo allo studio applicato al lavoro e alle relazioni industriali”.

Un ricordo, quello di Marco Biagi, particolarmente gradito al presidente della Repubblica presente alla cerimonia che quest’anno coincide con i venticinque anni da quando Modena e Reggio Emilia hanno deciso di mettersi in “rete” per costituire un’unica università. Una formula “innovativa” e “felice” secondo il Capo dello Stato che nel suo breve intervento al Teatro Valli di Reggio Emilia ha richiamato la preziosità del ruolo delle università per il paese.

“Vi è bisogno di quanto le università presentano e consegnano alla società – ha detto Mattarella -: la trasmissione della conoscenza, il continuo avanzamento nella conoscenza e i continui orizzonti della conoscenza che vengono perseguiti e consegnati. La trasmissione dello spirito critico, garanzia della libertà di insegnamento, della libertà di pensiero e motore della ricerca. Tutto questo – ha aggiunto il capo dello Stato – sottolinea quanto sia importante e prezioso nel nostro paese il ruolo della costellazione dei nostri atenei.”.

Mattarella si è quindi rivolto ai giovani che “meglio degli anziani possono comprendere il nuovo ritmo che presenta la convivenza umana”.

“La transizione non è più immaginabile, come nei secoli passati, come il passaggio da una lunga stagione stabile e consolidata ad un’altra altrettanto lunga, stabile e consolidata. Ma in realtà i mutamenti così veloci e profondi che intervengono costantemente fanno sì che il tempo e la transizione sia costante, si tratti di un cammino costante di avanzamento e adeguamento”.