Il grido di felicità di Giffoni50Plus, al via il festival 2021

De Luca ai ragazzi: "Responsabilità per essere di nuovo liberi"

LUG 22, 2021 -

Roma, 22 lug. (askanews) – Un grido di felicità per la cerimonia di inaugurazione di #Giffoni50Plus con l’auspicio che l’anno prossimo possa trasformarsi in un grido di libertà. Così Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni, ha dato il via all’edizione 2021 accogliendo, presso la Cittadella del Cinema, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, salutato da una folta rappresentanza di giurati in una festa di bandierine: il tricolore italiano, le stelle europee e lo stemma della Regione Campania.

Il direttore Gubitosi ha accompagnato il presidente De Luca in una carrellata coloratissima rappresentata dai juror, divisi per categoria. Un saluto per tutti, a partire dalla sezione Parental Experience, i genitori che sono uno dei pilastri di Giffoni. E poi, a scalare i ragazzi di IMPACT! fino agli Elements +3: ‘Sono loro – ha detto Gubitosi – il cuore di Giffoni’. A seguire la consegna dei passeggini alle 44 famiglie di Giffoni Valle Piana che dall’inizio del 2021 hanno avuto un figlio, uno speciale bonus bebè pensato da Giffoni per celebrare la famiglia e sostenere la natalità. Sul blu carpet le famiglie che insieme ai loro splendidi bambini hanno ricevuto il dono.

‘Sarò senza dubbio invidiato da tutti i direttori dei festival – ha detto Claudio Gubitosi nel salutare i neo genitori – perché apriamo #Giffoni50Plus in un modo particolare. Ecco il nostro inno alla vita. Diamo il nostro benvenuto ai bimbi nati a Giffoni nel 2021. Finora ne sono 44 ed è a loro che offriamo questo omaggio, un passeggino, che li accompagnerà alla scoperta della vita nei loro primi viaggi’. Ad accogliere le famiglie il presidente dell’Ente Autonomo Pietro Rinaldi, il managing director di Giffoni, Jacopo Gubitosi, il primo cittadino di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano.

A seguire il taglio del nastro di #Giffoni50Plus affidato al presidente De Luca davanti ad una nutrita rappresentanza di autorità, a partire dai sindaci dei Comuni del comprensorio.

In Sala Truffaut l’incontro con i giurati e con i ragazzi della sezione IMPACT!.

‘Con la pandemia – ha detto nel suo intervento il direttore Gubitosi – abbiamo reagito come abbiamo fatto lo scorso anno. Giffoni si fa e si fa in totale sicurezza perché possiate stare in buona salute. Basta pensare al sistema di purificazione e di sanificazione dell’aria che utilizziamo nelle nostre sale grazie al brevetto di Refinair, innovativa azienda salernitana. C’è costato un grande sforzo, anche economico, ma è necessario farlo. Ringrazio il presidente De Luca per la sua presenza. Lo ringrazio per il bellissimo messaggio che ci ha inviato in occasione del nostro incontro di presentazione del programma che abbiamo avuto a Bergamo qualche settimana fa. L’ho letto e mi sono emozionato. Sono stato orgoglioso per quelle parole. In questa edizione ci sarà più Italia, ci sarà più Campania. In questi giorni abbiamo tenuto un bellissimo incontro al Museo Archeologico di Pontecagnano e poi a Scampia. In questo festival siamo orgogliosi di poter essere in due occasioni al fianco del sindaco di Procida, capitale italiana della Cultura 2022. Siamo pronti poi con Verde Giffoni, progetto dedicato ai temi dell’ecologia e della sostenibilità nel quale la nostra provincia verde, Avellino, avrà un ruolo importante. Insieme a Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei daremo vita ad un progetto interessantissimo insieme ai ragazzi di Scampia che non saranno semplici visitatori ma protagonisti. Abbiamo, inoltre, chiuso accordi con i festival di cinema della Campania, in particolare con quelli di periferia, come strumento di cooperazione e di collaborazione all’interno della più complessiva rete creata con i festival e le rassegne di tutta Italia. Vogliamo ripartire così, Lo facciamo dai ragazzi per i quali abbiamo un fortissimo senso di rispetto. Quest’anno, poi, saranno sul palco e saranno protagonisti perché sono autonomi ed è giusto che abbiano questa responsabilità’.

Prima di avviare il confronto, una sintesi del docufilm ‘This is Giffoni’ dedicato ai 50 anni di storia del Festival, emozionante galleria di volti, immagini, presenze, emozioni, sogni e realtà. La parola passa poi ai ragazzi della sezione IMPACT! che sono sul palco. A loro il compito di sollecitare riflessioni, di offrire spunti di discussione al presidente De Luca. Sono intervenuti, infatti, Domenico Tripodi, 23 anni di Salerno, un percorso di studi in discipline economiche e sociali. Benedetta Torre, 23 anni di Battipaglia, laurea magistrale in International Relations alla Luiss di Roma, Giovanni Cioffi, 24 anni, di San Cipriano Picentino, laurea triennale in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino, Camilla Pignatiello, 20 anni di Pomigliano d’Arco, studentessa di Lettere Classiche alla Federico II di Napoli, Carmen Porricelli, 19 anni di Somma Vesuviana, studentessa di Global Law and transanational legal studies all’Università di Torino ed Antonio D’Amore, 25 anni di Nocera Inferiore, studente di Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno. La politica e la sua modalità di comunicazione, la distribuzione delle risorse europee Next Generation nel divario tra Nord e Sud, l’emigrazione giovanile e le opportunità per i ragazzi, la promozione dei beni culturali, la legalità ed il contrasto alla criminalità organizzata e, poi, l’ambiente: sono stati questi i temi sollecitati dai ragazzi. Tutti hanno ribadito l’importanza che Giffoni ha avuto ed ha nel loro percorso perché in un mondo che spesso non offre loro ascolto, Giffoni è una opportunità di confronto, uno strumento di crescita. È la volta del presidente De Luca che risponde a tutte le sollecitazioni: ‘Un saluto affettuoso a voi e alle vostre famiglie – esordisce il governatore – Grazie a Claudio Gubitosi e a chi organizza questo bellissimo evento che è cultura, società civile, scambio umano, crescita economica’.

Un appello, è il senso delle parole che De Luca ha rivolto ai ragazzi. Il tema è quello della pandemia con la necessità di tenere comportamenti adeguati per evitare la ripresa del contagio. Su questo De Luca ha usato toni perentori, decisi come sempre fa in queste occasioni: ‘Abbiamo visto queste belle immagini di Giffoni ai tempi in cui ci si poteva abbracciare – ha continuato De Luca – Oggi questo non è possibile. Siamo in Italia l’unica Regione in cui resta l’obbligo di indossare la mascherina anche all’esterno. Vi dico perciò di usarla sempre. Non è un martirio, ma un aiuto importante ad impedire una nuova diffusione del contagio. I dati di oggi dicono che i positivi sono 292 in Campania. Siamo davvero sulla soglia. La libertà non può esistere se scollegata al principio di responsabilità. Questi comportamenti non sono un attentato alla libertà come qualche politico prova a dire. La libertà è tale perché ha dei limiti, altrimenti non esiste. Una democrazia che non tenga insieme libertà e responsabilità è destinata a morire. Dobbiamo completare la vaccinazione. Dobbiamo essere rigorosi nei comportamenti. Invece si preferisce in alcuni casi assumere comportamenti idioti scambiandoli per prove di libertà. Qui bisogna comprendere che di questo passo si chiude di nuovo tutto. Chi assume una posizione del genere è un nemico della liberà, delle relazioni in presenza, della didattica in presenza ed uccide l’economia. Chi si comporta così è amico delle chiusure’.

Poi un passaggio sulla ripresa della scuola: ‘In Campania – ha detto – abbiamo vaccinato la gran parte del personale scolastico. Per la fascia 12-18 anni, abbiamo avuto 220mila ragazzi che si sono registrati in piattaforma per vaccinarsi su 530mila. In questa ultima parte di luglio ed inizio agosto completeremo questa fase per poi avviare una campagna di massa nel mese di settembre. È questa la precondizione per riaprire le scuole in presenza’.

Accorato l’appello finale: ‘Se vi trovate in gruppo – ha detto rivolti ai ragazzi – non vi fate condizionare. La logica del gruppo non ci deve spingere verso la stupidità. La pandemia se un vantaggio l’ha avuto è stato quello di farci riscoprire una gerarchia dei valori. Abbiamo imparato una grande lezione: i beni considerati normali sono cose fondamentali per la nostra vita. Ancora una volta per ritornare ad essere umani, dobbiamo avere rigore e senso di responsabilità. Io mi auguro di poter tornare davvero alla gioia di vivere di un tempo, ad un sistema di relazioni degno degli esseri umani e non di soldati che devono proteggersi da un saluto o da un abbraccio’.

Riferimenti, inoltre, al divario tra Nord e Sud nella distribuzione delle risorse europee: ‘Se davvero – ha detto al riguardo – si volesse fare un’opera di superamento del divario tra Nord e Sud in Italia non dovremmo destinare al Mezzogiorno il 34% delle risorse, ma dovremmo avere il doppio. Questo non accade perché siamo in un Paese in cui non c’è una classe dirigente che abbia questa ispirazione ideale. Nel dopoguerra la questione meridionale è stato un tema che accomunava tutti i partiti. Tutto questo oggi non c’è più. In Italia il Sud continua ad essere considerato la palla di piombo ai piedi del Paese. Oggi la Campania è ultima per riparto del fondo sanitario, questa è una vergogna che grida vendetta. Abbiamo ricevuto meno vaccini di tutte le altre Regioni. Questo è uno scandalo nazionale. Tranne me nessuno ha combattuto per superare questa vergogna. Invece dovremmo riuscire ad essere il Sud dell’efficienza e allora potremmo avere più forza nel portare avanti le nostre battaglie e potremmo così contrastare quell’eccesso di centralizzazione che c’è con evidenza rispetto al Piano di Ripresa’.

De Luca ha, poi, annunciato un nuovo concorsone. Obiettivo: svecchiare la pubblica amministrazione, impiegando i giovani e bloccare l’emigrazione: ‘È per questo – ha continuato De Luca – che avevamo pensato al concorsone che si è scontrato con livelli inimmaginabili di ottusità burocratica. Abbiamo realizzato la formazione per questi giovani a spese della Regione e ora andranno a lavorare in 250 Comuni della Campania. Rifaremo un secondo concorso regionale perché dobbiamo ringiovanire la pubblica amministrazione. Su questo stesso fronte abbiamo finanziato tantissime start up innovative’. Poi un passaggio sulla Campania delle eccellenze culturali, terra di bellezze e di incanto: ‘Abbiamo dato vita – ha spiegato il presidente della Regione Campania – ad una piattaforma digitale con tutti i beni culturali presenti sul nostro territorio. Ecco il primo distretto culturale digitale italiano. Nessuno l’ha fatto prima di noi e siamo la Regione che investe più delle altre negli eventi culturali. Valorizziamo i siti archeologici e altri dovremmo meglio valorizzarli perché poco conosciuti anche da noi campani’.

Molto c’è da fare sul piano sociale: ‘La camorra – ha detto De Luca, rispondendo ad una specifica domanda arrivata dai ragazzi – la dobbiamo affrontare in due modi, affermando da un lato la cultura delle regole e dall’altro la cultura dello Stato e della repressione, parola che uso senza alcun imbarazzo. La povertà su questo fronte non può essere un alibi. So bene che chi nasce in quartieri a rischio può già essere condannato. In questo caso bisogna intervenire con un programma specifico che spezzi la catena della vendetta che spesso alimenta il proliferare della delinquenza. Fatto il lavoro di recupero sociale, si arriva poi al punto in cui lo Stato deve fare la sua parte, anche con mezzi repressivi’.

Lavorare sull’ambiente, sulla ricerca, sull’innovazione: sono questi i prossimi obiettivi che la Campania vuole centrare: ‘Vogliamo essere – ha aggiunto De Luca – la Regione più verde d’Italia. Sembra impossibile ma possiamo farcela. Abbiamo un problema legato all’abusivismo. Su questo l’ideologizzazione non aiuta. L’abusivismo porta all’inquinamento anche dei terreni agricoli e dei corsi d’acqua. Il risultato di questo ideologismo è che non è cambiato nulla e, anzi, si continua ad inquinare. Su questo fronte stiamo cercando di completare le reti fognarie e dei depuratori. Cosi puntiamo ad essere la Regione più monitorata d’Italia dal punto di vista ambientale. Le terre dei fuochi, perciò, sono altrove. Su questo paghiamo anche il prezzo di campagne mediatiche di aggressione non più motivate. Stiamo lavorando, poi, molto nel campo della ricerca, in particolare sull’aerospazio, sull’automotive, sull’agroalimentare e sul sistema moda. Su questo vogliamo caratterizzarci per il futuro’.