Castellina: l’Ue con noi, mozione di protesta contro l’Egitto

La storica attivista: Legion d'onore al Sisi pensavo a fake news

DIC 16, 2020 -

Roma, 16 dic. (askanews) – Seguendo l’esempio di Corrado Augias e di altri intellettuali italiani, anche Luciana Castellina ha deciso di restituire alla Francia la propria decorazione di ufficiale delle arti e delle lettere della Repubblica Francese, in segno di protesta dopo che Emmanuel Macron ha conferito la Legion d’Onore al presidente egiziano al Sisi, accusato di avere coperto l’assassinio del ricercatore Giulio Regeni. Ma c’è di più. Castellina, 91 anni, ex esponente del Pci e di Rifondazione comunista, poi di Sel e Sinistra italiana oggi, giornalista e scrittrice e più volte eurodeputata, ha raccontato in un video ad askanews che il Parlamento Ue discuterà e voterà domani 17 dicembre una mozione di protesta contro l’Egitto.

“C’è strato un riscontro, una risposta all’iniziativa che è stata presa da noi che eravamo insigniti di un titolo od onorificenza della Repubblica francese e l’abbiamo restituita per protestare contro l’inaudito gesto di Macron che ha concesso la Legion d’Onore al presidente egiziano proprio il giorno in cui dal tribunale di Roma veniva la conferma e anche aggravata delle responsabilità del governo egiziano e personalmente del presidente della tortura e l’assassinio di Giulio Regeni. Un fatto così stupefacente che mi era parsa una fake-news, non ci potevo credere”, ha affermato.

“Ma come dicevo c’è stata una risposta perché domani il Parlamento europeo, è già iscritta all’ordine del giorno, discuterà e voterà una mozione di protesta, presentata da un gruppo di parlamentari molto vasto il Gue (Sinistra unitaria europea), la sinistra, i socialisti, i verdi e altri gruppi vari, solo i popolari hanno detto di no, che è di condanna dell’Egitto, non solo, ma anche per dire che l’Europa non deve più mandare le armi all’Egitto e deve applicare le sanzioni finchè questo regime di torture e imprigionamento, che non è solo il caso di Giulio Regeni, che è il più clamoroso, ma anche di Zaki che è ancora in prigione ma anche tanti altri egiziani che sono incarcerati. Andiamo avanti e speriamo che la mobilitazione continui a livello europeo, non solo da parte di chi deve restituire una decorazione, ma da parte di tutti quanti”, ha rivelato.