Misurare l’economia circolare per accelerare la transizione

GS1 Italy lancia CircolUp per le aziende del largo consumo

NOV 9, 2020 -

Milano, 10 nov. (askanews) – La transizione da un’economia lineare a un’economia circolare è, al tempo stesso, un obiettivo ambizioso e un passaggio obbligato per le aziende, capace di generare benefici a livello economico, sociale e ambientale. Ancora oggi, però, le imprese incontrano barriere all’adozione di questo modello economico. Per incoraggiare questo cambiamento GS1 Italy, insieme alle aziende del largo consumo, ha intrapreso un percorso che ha portato alla nascita di uno strumento di misurazione della circolarità all’interno dei processi aziendali. Di questo percorso e del nuovo tool, CircolUP, abbiamo parlato con Carolina Gomez, ECR jr project manager, GS1 Italy

“Questo strumento nasce come risultato di un percorso che è iniziato da un paio di anni – ha spiegato – promosso dalle nostre aziende del consiglio direttivo che hanno individuato la sostenibilità e l’economia circolare come un driver sempre più importante all’interno dei processi decisionali”.

Sviluppato in collaborazione con l’Istituto di management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, CircolUp nasce proprio dal confronto con le aziende del largo consumo, che riconoscono alcuni driver importanti per l’adozione di un modello circolare. Natalia Marzia Gusmerotti, ricercatrice dell’Istituto di management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “Incrementare l’efficienza e quindi ridurre i costi si conferma il principale driver, poi c’è aumentare la soddisfazione dei clienti, ridurre l’impronta e sicuramente migliorare l’immagine aziendale e trarre un vantaggio competitivo dall’essere pionieri di questa transizione”.

Ma se questi sono i driver, esistono dei fattori che ostacolano l’adozione di un modello circolare. “Quale è la principale barriera emergente da questo gruppo di lavoro? Sono le strategie aziendali focalizzate su obiettivi a brevissimo termine – ha affermato Gusmerotti – il 50% dei rispondenti all’indagine del gruppo Gs1 Italy ci ha detto il tema del tempo”.

Accanto a questo, c’è il tema della mancanza di cooperazione e di fiducia tra gli attori della filiera e il prezzo delle materie prime che non incoraggia il cambiamento.

Partendo, dunque, dai driver e dalle barriere all’implementazione del modello circolare, si è arrivati allo sviluppo di CircolUp, una vera e propria checklist con domande declinate specificatamente su tre comparti del largo consumo: food and beverage, retail e home and personal care. Suddivise in base alle fasi della supply chain, dall’approvvigionamento al riciclo o riuso, le domande alla fine del percorso consentono di elaborare un indicatore per ogni fase del ciclo di vita e uno complessivo di circolarità aziendale. “La misurazione della circolarità dei processi aziendali è vista come uno dei primi passi per l’implementazione di azioni strategiche concrete – ha osservato Gomez – che permettano di misurare o di raggiungere obiettivi misurabili in termini economici e di ottimizzazione e protezione delle risorse naturali”.

In questo quadro GS1 Italy, che nella circolazione delle informazioni sulla base di standard comuni ha la sua mission, può dare un valore aggiunto: “In Gs1 crediamo che affinchè la sostenibilità diventi una pratica quotidiana servono riferimenti comuni, kpi condivisi e strumenti pratici di supporto per la misurazione – ha osservato ancora Gomez – quindi serve anche un linguaggio comune, in questo caso gli standard Gs1, che consente nell’ambito della digitalizzazione di condividere le informazioni legate alla sostenibilità del prodotto e ai servizi da parte delle aziende lungo tutta la filiera”.

Se, dunque, la misurazione è un tassello fondamentale della transizione verso un’economia circolare, così come già il nuovo Green Deal europeo delinea, lo strumento di GS1 Italy può diventare un supporto concreto per le aziende del largo consumo non solo nelle fasi di valutazione ma anche nell’individuazione di ambiti di inefficienza e di punti di forza e nella trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholders.

“Abbiamo sviluppato uno strumento – ha concluso Gusmerotti – che incrementa consapevolezza, fornisce misure tecniche e può supportare nel tempo l’azione di massimizzazione dei livelli di circolarità”.