Corrieri aerei internazionali: regole uniformi per rilancio Paese

Presentato libro bianco curato da Luiss Business School per Aicai

SET 24, 2020 -

Roma, 24 set. (askanews) – Durante i mesi del lockdown dovuti all’emergenza coronavirus hanno fatto la loro parte e, guardando al futuro, rivendicano il loro ruolo come “essenziale” per il rilancio dell’economia italiana sulle ali dell’export.

A distanza di dieci anni dall’ultima pubblicazione, arriva il nuovo libro bianco sul ruolo dei corrieri aerei internazionali, relizzato dalla Luiss Businnes School e promosso dai soci Aicai, l’associazione italiana dei corrieri aerei internazionali di cui fanno parte i principali player mondiali: Dhl, FedEx e UPS.

Durante i mesi del lockdown, ha affermato il presidente Aicai Alessandro Lega (alla presentazione del dossier nella sede della Luiss Business School a villa Blanc a Roma), i corrieri aerei internazionali hanno dato il loro contributo per l’approvvigionamento di beni essenziali in grado di garantire la sicurezza dei cittadini.

“Abbiamo giocato un ruolo essenziale per l’Italia soprattutto perché nel trimestre del lockdown abbiamo gestito in import 800mila spedizioni extra-Ue e di queste 130mila contenevano beni medicali, dpi, le famose mascherine e i guanti e beni farmaceutici”, ha ricordato Lega.

Adesso che il paese deve confrontarsi con l’altra emergenza, quella economica, la nuova sfida è sul fronte dell’export, tra i fattori principali nel sostenere l’economia italiana già dopo la crisi del 2008. Dal fashion al farmaceutico, ai ricambi ad altissimo valore aggiunto per l’automotive, tutto ciò che viene definito Made in Italy, viaggia sui nostri aerei, ha sottolineato Lega. E ora, i corrieri aerei si propongono come acceleratore dell’e-commerce per le Pmi, nella conquista di nuovi mercati. Un’occasione per piccole e medie imprese con prodotti ‘locali’ di eccellenza spesso azzoppati da collegamenti e reti viarie non all’altezza considerando che ancora solo il 2,9% delle imprese nazionali esporta.

“Siamo noi che arriviamo da loro perché andiamo a prendere la merce a domicilio e chiediamo alle istituzioni di mantenere le infrastrutture in modo ottimale e investire nelle infrastrutture per migliorare i tempi di transito”, ha aggiunto il presidente Aicai.

Aicai in Italia vede impegnati oltre 52mila lavoratori tra indotto e dipendenti diretti, produce un fatturato superiore ai 3 miliardi di euro, muove 300 voli settimanali, 7mila veicoli, 133,5 milioni di spedizioni di cui 28,8 milioni in esportazioni.

Nel libro bianco sono state identificate le policy necessarie a supportare il settore dell’export e in particolare quello delle Pmi, come ha spiegato Matteo Giuliano Caroli, associate dean for internationalisation Luiss Business School, che ha curato lo studio insieme a Umberto Monarca, docente di Economia Applicata Luiss Guido Carli. Per l’operatività dei corrieri sono cruciali due caratteristiche: le procedure standard e la pressione sui tempi.

“Primo tema fondamentale è lo sportello unico doganale perché un elemento di grande valore aggiunto è la gestione della transazione all’interno delle dogane e quindi tanto più queste sono efficienti tanto è migliore il lavoro che i corrieri riescono a fare. Secondo aspetto fondamentale è la gestione dell’accesso ai centri storici delle città e lì è importante una uniformità delle policy anche se inevitabilmente ogni città ha le sue problematiche specifiche”, ha detto Caroli.

Nel frattempo l’Ice sta introducendo 14 novità per realizzare il patto per l’Export, ha ricordato il presidente dell’Istituto, Carlo Ferro:

“Siamo attivi su 14 nuovi fronti. Ve ne segnalo alcuni importanti per la logistica e rispetto ai quali la logistica è strumentale: l’e-commerce è un mercato da 1,5 miliardi di consumatori nel mondo, non ci sono barriere per arrivarci se non quelle della logistica che gli portino le merci. Stiamo lavorando per creare 24 piattaforme del Made in Italy in 16 Paesi”.