Rodriguez (Enel): la crisi ci dice che serve più sostenibilità

"Ribaltare il paradigma che vede la sostenibilità come costo"

SET 15, 2020 -

Milano, 18 set. (askanews) – La crisi innescata dalla pandemia ha dimostrato il bisogno, la necessità, di più sostenibilità; e la fase della ripartenza deve far registrare un’accelerazione lungo gli indirizzi green già intrapresi da aziende e comunità. E la valutazione di Filippo Rodriguez, responsabile Sostenibilità Italia di Enel.

Intervenendo nel dibatto sviluppato dal Salone della CSR e dell innovazione sociale, Rodriguez comincia con il sottolineare come sia ormai vitale per le aziende superare definitivamente la convinzione errata che imponeva di considerare la sostenibilità come un costo. “Bisogna ribaltare il paradigma di cosa si intende per sostenibilità – dice – Per molto tempo da alcune imprese, e fortunatamente non dalla nostra, la sostenibilità è stata percepita come un costo . Noi sappiamo che non è così. La sostenibilità è invece un investimento che ha dei ritorni molto importanti. Investire e puntare sulla sostenibilità vuol dire poter rispondere in maniera più rapida e efficace agli shock. E proprio la crisi del coronavirus ha dimostrato che gli investimenti in sostenibilità fatti in una azienda come Enel, dove in pochissimo tempo si è potuto mettere al sicuro la salute dei propri dipendenti facendoli lavorare da remoto e in smart working, siano degli strumenti utili per poter reagire in maniera pronta e efficace a questi grandi shock”.

Sostenibilità come investimento, dunque, ma in che direzione? Il ruolo di grande operatore nel settore strategico dell energia mette Enel al centro di aspettative e interessi da parte di stakeholder diversi, portatori di interessi diversi, anche contrastanti, soprattutto nell attuale fase di transizione energetica. “La sostenibilità ha svariate dimensioni – prosegue Rodriguez – la dimensione che per prima è stata trattata soprattutto da aziende come Enel è stata quella ambientale. Ma non dobbiamo dimenticare che c’è anche una dimensione sociale della sostenibilità. La trasformazione in atto nel mondo del mercato elettrico in questo momento di transizione energetica è talmente profonda e radicale che, ovviamente, richiede a un’azienda come Enel anche di occuparsi e preoccuparsi del fatto che questa trasformazione abbia un impatto positivo anche sulle persone, siano esse clienti o siano essi lavoratori del settore. Quindi il passaggio da un paradigma basato su energia convenzionale a nuovi paradigmi a seguito di investimenti su energie rinnovabili, che è il nostro obiettivo finale pone le persone al centro siano esse clienti siano, dipendenti siano essi anche i nostri fornitori”.

Nel periodo 2020-2022 Enel ha in programma investimenti per 28,7 miliardi di euro, la metà circa dei quali per perseguire la strategia di decarbonizzazione. Tre le linee di impiego principali. “Nel breve periodo investiremo sostanzialmente in tre macro filoni – ricorda il resposabile Sostenibilità Italia di Enel – Il parco di generazione: quindi le grandi centrali che noi abbiamo sul territorio nei prossimi anni verranno sostanzialmente sostituite da energie rinnovabili, parliamo fondamentalmente di idroelettrico, solare e energia eolica. Poi l’ammodernamento e la digitalizzazione delle reti, che sono i grandi abilitatori di questo sistema. E il terzo filone riguarda tutto quello che sono i nuovi business: parlo per esempio della mobilità elettrica, che è forse quello più visibile, ma anche tutti quelli che sono gli interventi cosiddetti di smart-home, ovvero tutti i servizi innovativi offerti ai nostri clienti per le loro case”.

Il 2020 segnato dalla pandemia ha però imposto a tutti, anche ai grandi gruppi, un ripensamento complessivo delle proprie strategie. In questo scenario le scelte strategiche in prospettiva sostenibile vengono rallentate o accelerate? “Quest’anno segna senz’altro un’accelerazione nel senso della sostenibilità – ribatte Rodriguez – La crisi ci ha dimostrato che c è bisogno ancor più di sostenibilità. Dobbiamo investire ancora di più in queste tecnologie; innanzitutto perché investire, per esempio, nelle energie rinnovabili vuol dire anche essere meno dipendenti da quelli che sono gli shock internazionali. Quindi c’è assolutamente bisogno di nuovi investimenti, c’è assolutamente bisogno di spingere ancora di più lungo questa strada. E noi stiamo seguendo la traiettoria giusta”.

Misura per valutare quanto gli obiettivi di sostenibilità siano entrati realmente nel dna di un impresa, e non siano solo considerati “importanti” , ma di fatto ancillari, è la distanza gerarchica dei manager e delle funzioni di Csr e Sostenibilità dal Ceo e dal cda delle aziende. “La nostra è una struttura dove la Sostenibilità e gli Affari istituzionali sono insieme, proprio perché crediamo che sia stretto il rapporto tra la sostenibilità e il territorio, le amministrazioni locali, e con chi ha le responsabilità delle condizioni del nostro Paese – spiega Rodriguez – Io riporto al responsabile Affari istituzionali, che è anche il capo della Sostenibilità, e al country manager Italia, Carlo Tamburi. Quindi è una linea di comando molto corta. Caratteristica della sostenibilità è l essere dentro a tutte le attività del business. Quindi in realtà i miei interlocutori sono i responsabili di tutte le business line, siano esse la Distribuzione, la Generazione, i Nuovi Business, la Mobilità Elettrica, le Rinnovabili. Quindi, come dire, siamo un elemento a servizio di tutte le varie attività di business”.

( luca.ferraiuolo@askanews.it )