Bernabè: rete unica, meglio accordi tra Telecom e Open Fiber

Ibarra e Levi chiedono neutralità per tutti

SET 17, 2020 -

Roma, 17 set. (askanews) – Quale sarà il punto di approdo della della rete unica? Per digitalizzare l’Italia è davvero necessaria una società unica della rete? Questi alcuni degli interrogativi che hanno animato il dibattito “Conversazione ai fori” cui sono intervenuti addetti ai lavori e giornalisti.

Ospite d’onore della giornata insieme all’ad di Sky Italia, Maximo Ibarra e al numero uno di Iliad Italia, Benedetto Levi, l’ex presidente ed amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè piuttosto scettico sul progetto di rete unica, contrario a 25 anni di regolamentazione delle telecomunicazioni che sono andate verso un modello diverso di spinta alla concorrenza:

“Il paese – sostiene Bernabè – ha bisogno che il processo di digitalizzazione e di ammodernamento delle reti continui e che non subisca interruzioni per il fatto che i processi che vengono messi insieme per realizzarlo sono troppo complicati dal punto di vista regolatorio, societario, di accordi che occorre fare tra diversi operatori. Ci sono diverse soluzioni molto più semplici. Si tratta di fare accordi tra Telecom Italia e Open Fiber, accordi commerciali e industriali che possano anche arrivare a realizzare delle società comuni ma credo che la strada che si è scelta è la strada più complicata, irta di ostacoli e che rischia di rallentare invece di accelerare il processo”.

Per Sky Italia che grazie ad un accordo con l’operatore wholesale only, Open Fiber, ha esordito nella vendita dei servizi di tlc compiendo di fatto quel passo che in Italia è mancato finora, la vendita di tv via cavo in fibra, l’aspetto più importante è rappresentato dalla neutralità della rete:

“Quando si discute di rete unica ci sono due aspetti da chiarire. Il primo è che da un punto di vista teorico una rete unica se portasse un incremento degli investimenti in fibra per accelerare il roll out sarebbe benvenuta, però questo passa attraverso un processo che potrebbe ripristinare il monopolio ma per fare sì che il monopolio non ci sia una qualsiasi rete unica se mai dovesse nascere, dovrebbe e deve essere assolutamente indipendente”.

Una necessità sottolineata anche da Iliad che dopo essere entrata un paio d’anni fa nel mercato del mobile, a partire dal prossimo anno sarà nel mercato del fisso dopo l’accordo per la fibra con Open Fiber:

“Rileviamo in modo positivo l’attenzione sulla necessità di rendere l’Italia infrastrutturata da un punto di vista di ultrabroadband e di accelerare sulla fibra ottica e per questo non possiamo che appoggiare questa volontà delle istituzioni di accelerare e colmare il ritardo che l’Italia ha sulla presenza di fibra ottica nel paese. Ovviamente seguiamo con molta attenzione le vicende perchè riteniamo che il rischio che è assolutamente da scongiurare è che si vada a creare una situazionne che di fatto ci riporti indietro in termini di apertura del mercato e di accesso a parità di condizioni a tutti gli operatori che desiderano entrare in questo mercato”.