Scuola, sindacati in piazza a Milano contro stallo graduatorie

Presidio sotto Ufficio scolastico regionale: disastro annunciato

SET 14, 2020 -

Milano, 14 set. (askanews) – A poche ore dall’inizio della scuola i sindacati sono già scesi in piazza a Milano con un presidio organizzato davanti all’Ufficio scolastico regionale di via Polesine, zona Corvetto. Una protesta contro “un ministero – hanno scritto in un volantino – che non ha voluto ascoltare il grido di allarme di chi la scuola la vive ogni giorno”. Il risultato, secondo i sindacati, è “un vuoto del personale docente e non docente che attende di essere assunto da graduatorie che non saranno pronte fino a fine mese, mentre studenti e studentesse avranno diritto solo a poche ore di scuola per molte settimane”.

Una carenza di supplenti stimata in 12.000-15.000 unità tra città e provincia quando la soluzione, ha ricordato la segretaria provinciale di Flc Cgil Jessica Merli, sembrava essere a portata di mano, cioè l’utilizzo delle vecchie graduatorie, ma dopo un primo via libera il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano, l’ex ministro Marco Bussetti, ha però dovuto fare marcia indietro:

“La direttrice regionale della Lombardia ha chiesto di ritirarla e così ha fatto. Noi abbiamo voglia di tornare in classe, ma con le persone, senza di esse non si può fare scuola. Questo è un giorno amarissimo perché tutto questo era previsto. Nessuno ha voluto ascoltare le nostre proposte e ora qualcuno si deve prendere la responsabilità di un’intera generazione che ha cominciato la scuola con pochissime ore alla settimana per molte settimane. Un debito educativo di cui il ministero è responsabile” ha detto Merli.

A puntare il dito contro il ministero è anche Massimiliano Sambruna, segretario provinciale Cisl Scuola:

“Era una soluzione di buonsenso, ma presumibili dinamiche politiche del ministero hanno creato ulteriore confusione nelle scuole del territorio”.

A farne le spese, ha osservato il segretario Uil Scuola Milano e Lombardia Carlo Giuffrè, non sono solo gli studenti:

“Il primo giorno di scuola pertanto è stato programmato con ingressi a scaglioni, ma con orari ridotti al massimo. Abbiamo accertato che in certe scuole dalle 9 alle 10 entra e esce una classe, poi altre, quindi un disagio per le famiglie soprattutto dei bambini più piccoli”.

Non resta dunque che aspettare le graduatorie definitive, ma nel frattempo per i sindacati “un’intera generazione ha cominciato la scuola con pochissime ore di lezione alla settimana per molte settimane”.