Esplosioni a Beirut, i feriti raccontano: mai avuta tanta paura

"Pensavo fosse un terremoto, mi sono caduti tutti vetri addosso"

AGO 5, 2020 -

Roma, 5 ago. (askanews) – È un via vai di ambulanze, gente che arriva a piedi insanguinata, confusione e lunghe attese per essere visitati all’ospedale di Beirut, in Libano, dopo le due esplosioni avvenute ieri nel porto, causate da circa 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio presenti in un deposito. Oltre 100 i morti e oltre 4000 i feriti secondo l’ultimo bilancio, che continua a crescere con il passare delle ore. E i medici non ce la fanno a occuparsi di tutti, ci sono feriti molto gravi che hanno precedenze. Donne, bambini, si aspetta buttati a terra in corridoio o fuori dall’ospedale. Drammatico il racconto dei sopravvissuti.

“Ero nel quartiere di Gemayze e tutti i vetri rotti ci sono caduti addosso, l’intera zona è stata distrutta, il porto è stato devastato, anche l’autostrada, la gente era ancora in macchina e gli edifici ci sono caduti addosso” dice sconvolto Charbel Issa, residente di Beirut. “Non abbiamo capito cosa era successo all’inizio. Quando ho chiesto mi hanno risposto: è al porto. C’è stato un momento di paura, per tre minuti non ho capito cosa stesse accadendo. Ho visto del sangue sul mio viso, ma ho visto persone ferite più gravemente di me intorno”.

“Ho sentito una scossa, all’inizio pensavo fosse un terremoto, a volte succede quando fa troppo caldo – dice Loraine Awwas, residente a Beirut – quando ho cercato di nascondermi, mi sono sentita come se mi avessero lanciata in aria e mi sono caduti addosso un sacco di vetri. Tutti urlavano e ci siamo nascosti sotto le scale. Avevo del sangue addosso. Non sapevo cosa l’avesse causato, se era un attacco aereo o qualcosa del genere”.

“Ho visto cose spaventose in passato – aggiunge – ma niente in confronto a quello che ho visto oggi. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia”.