Il Covid non ferma “Il Jazz italiano per le Terre del sisma”

29 agosto Camerino, poi Marcia solidale e 5-6 settembre L'Aquila

AGO 1, 2020 -

Roma, 1 ago. (askanews) – Il Covid non ferma gli organizzatori de “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, i quali hanno deciso di realizzare, anche nel 2020, l’iniziativa nata nel 2015 con il sostegno del Mibact. Con tutte le accortezze richieste dalle nuove misure anti-contagio, il progetto prenderà il via il 29 agosto a Camerino (MC) con un evento musicale per poi dare inizio alla seconda edizione della Marcia solidale – una settimana di concerti e trekking nelle 4 regioni coinvolte, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – e poi la conclusione, come da tradizione, all’Aquila, nel centro storico, con due giornate piene di grandi concerti, il 5 e 6 settembre.

“L’edizione del 2020 sarà sicuramente diversa dalle precedenti ma sarà sempre una grande festa popolare di grande qualità e di grande gioia”, ha affermato il ministro per i Beni culturali e appassionato di jazz, Dario Franceschini durante la presentazione della rassegna divenuta appuntamento annuale.

Per l’edizione 2020 confermata l’organizzazione della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” – con il coordinamento operativo della Associazione I-Jazz – insieme a Mibact, il Comune dell’Aquila-Progetto Restart, NuovoIMAIE e Main Sponsor SIAE-Società Italiana degli Autori ed Editori. Il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol:

“L’ha sostenuto già nel 2015, quando c’è stato il Festival italiano del Jazz per l’Aquila, e la sosterrà anche adesso con 300.000 euro, questo è quanto il festival, il jazz sta aumentando di consensi, questo ci rallegra molto”.

Nonostante le restrizioni, duecento i musicisti coinvolti, 10 palchi, l’hashtag #Jazz4Italy. Il trombettista e presidente della Federazione nazionale “Il Jazz italiano”, Paolo Fresu, che ha consegnato quest’anno lo scettro di direttore artistico ad Ada Montellanico, Simone Graziano e Luciano Linzi, ricorda:

“Crediamo in particolare che quest’anno sia importante esserci, rispettando le regole e raccontando ancora una volta il jazz italiano che è ricchissimo e allo stesso tempo dando valore ai nostri territori anche quelli delle città colpite, dove ormai siamo di casa e dove vogliamo continuarea essere di casa”.