Davos, tutto clima e niente arrosto. Conte: meglio Assisi

Il World economic forum termina tra dubbi e nulla di fatto

GEN 24, 2020 -

Davos, 24 gen. (askanews) – “Con tutto il rispetto Davos è diventato un punto di riferimento nel dibattito internazionale da un po’ di tempo, ad Assisi la cura del pianeta risale al Medioevo, quindi se permettete su queste tematiche Assisi è la culla mondiale, anche dal punto vista storico dell’attenzione e della cura del pianeta”.

Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte a margine della presentazione ad Assisi del “Manifesto” contro la crisi climatica, la dicono lunga su quello che ha rappresentato, su questo attualissimo tema, il 50esimo forum economico mondiale di Davos.

Un summit “tutto clima e niente arrosto” che si è concluso con un ennesimo nulla di fatto, come ha rimarcato anche la giovane paladina dell’ambiente, Greta Thumberg, secondo cui i grandi riuniti in Svizzera hanno completamente ignorato le istanze di chi chiede un maggiore impegno contro i cambiamenti climatici.

“Al nostro arrivo avevamo avanzato alcune rivendicazioni: evidentemente sono state del tutto ignorate, ma ce lo aspettavamo”, ha spiegato in conferenza stampa Greta che aveva chiesto, in particolare, lo stop immediato ai finanziamenti destinati alle energie fossili.

Sull’argomento ha parlato, sempre a margine dell’evento di Assisi, anche il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli secondo cui gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul ruolo dell’Europa e dell’Italia.

“Vengo ora da Davos, dove c’era grande attenzione. Il professor Stiglitz mi

ha detto: lo potete fare solo voi – ha detto Sassoli – la proposta del Green new deal europeo è il nostro modo di rispondere non solo alla difesa del pianeta come ci chiedono i giovani di tutto il mondo, ma alla necessità di un nuovo livello di sviluppo, che tenga ferma l’idea che il pianeta si salva abbassando le disuguaglianze, perchè ce ne sono troppe. È un mondo troppo ingiusto. Se vogliamo salvare il pianeta abbiamo bisogno di rimettere la dignità delle persone al centro di un nuovo modello di sviluppo, di abbattere le povertà altrimenti non lo salveremo”.