Rooney Mara: negli allevamenti intensivi ho visto l’inferno

L'attrice con Animal Equality in un'inchiesta sotto copertura

DIC 11, 2019 -

Roma, 11 dic. (askanews) – L’attrice e attivista per i diritti animali Rooney Mara si è unita all’organizzazione Animal Equality in un’inchiesta sotto copertura all’interno di due allevamenti intensivi in Gran Bretagna vedere con i suoi occhi la situazione degli animali allevati a scopo alimentare. L’indagine “Con i Miei Occhi” vuole denunciare la dura realtà in cui versano miliardi di animali e in un video la Lisbeth Salander di “Millennium” mostra maiali e polli allevati in condizioni orribili.

Scene atroci all’interno di un allevamento di oltre 3.000 maiali in gabbia e in un altro di oltre 50.000 polli ammassati gli uni sugli altri. Secondo i dati raccolti sull’allevamento di polli visitato, quasi 2.000 animali sono morti nelle prime sette settimane di vita, con una media di 42 al giorno.

E ancora: polli allevati per crescere in modo estremamente sviluppato, con attacchi di cuore, insufficienza agli organi interni e deformità delle zampe e al corpo; polli feriti e incapaci di muoversi, che muoiono per fame e sete; scrofe confinate in gabbie, che non possono girarsi o allattare adeguatamente i loro piccoli, rischiando di schiacciarli alla nascita e dozzine di maialini deboli e morenti che non ricevono assistenza.

“Tutti i capannoni in cui siamo entrati mi sembravano l’inferno in terra, ma il reparto maternità era davvero…. Specialmente per le scrofe. E’ stato forse il posto peggiore in cui sono stata” denuncia l’attrice. “Continuo a pensare a mia sorella, che ha appena avuto un bambino, e penso a quanto è stato bello e al desiderio immediato di nutrire e proteggere tuo figlio. Non riesco a immaginare quanto possa essere terribile vivere letteralmente intrappolati e schiacciare i tuoi figli senza poter fare nulla”.

Secondo i dati Istat ed Eurostat, ogni anno in Italia vengono macellati più di 500 milioni di polli e più di 8 milioni di maiali, con il 90% di questi animali confinati negli allevamenti intensivi.