Milano, al Museo della Scienza le Nuove Gallerie di Leonardo

Inaugurata con Franceschini la più grande permanente sul genio

DIC 9, 2019 -

Milano, 9 dic. (askanews) – Mancano pochi giorni alla fine dell’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, ma Milano, una delle sue città, gli dedica un altro grande tributo, con l’apertura delle Nuove Gallerie Leonardo al Museo della Scienza e della Tecnologia, che al genio vinciano è anche intitolato. Un progetto che ha richiesto anni di lavoro e che si configura come la più grande esposizione permanente dedicata a Da Vinci.

A testimonianza dell’importanza dell’evento, il parterre istituzionale, con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e soprattutto il ministro per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini.

“Le grandi ricorrenze – ha detto il ministro ai cronisti – sono importanti per gli eventi che si svolgono in quell’anno, ma sono ancora più importanti se lasciano qualcosa di permanente. Credo che questo museo e le Gallerie di Leonardo a Milano in un nuovo allestimento e con cose mai viste siano davvero il modo migliore per chiudere le celebrazioni, e anche per troncare tutte le polemiche sulla mostra su Leonardo che abbiamo fatto in Francia, che è una grande mostra europea che accompagna quella su Raffaello che si farà in Italia il prossimo anno”.

Padrone di casa, ovviamente molto soddisfatto, il direttore generale del Museo, Fiorenzo Galli, che ci ha accompagnato nei nuovi spazi anche con una brillante visione laterale.

“E’ un lavoro particolarmente importante – ha spiegato ad askanews – perché racconta di processo identitario e di tradizione, sulle quali noi abbiamo costruito la nostra civiltà. Atterrasse qui nel 3000 qualcuno proveniente da un esopianeta, mentre noi probabilmente saremo andati altrove per qualche ragione, e trovasse qua le Grotte di Altamira o di Lascaux e magari questo allestimento, troverebbe comunque tracce di quel che noi chiamiamo cultura, quei segni che raccontano una civiltà, che raccontano una tradizione e questa è la nostra”.

Il nuovo progetto rivoluziona, con un importante investimento, la storica Galleria inaugurata nel 1953. Claudio Giorgione ha curato in prima persona il rinnovamento.

“Abbiamo scelto – ci ha detto – dieci episodi, dieci temi, su cui si articola l’esposizione, mettendo in dialogo 170 opere della nostra collezione insieme a opere arrivate da altri musei, con anche un repertorio di immagini vastissimo, perché era importante riportare Leonardo nel suo contesto, nella sua storia, al dialogo con i contemporanei, proprio per comprenderlo maggiormente”.

I numeri, poi, parlano anche di 39 installazioni multimediali, che si avvalgono di 36 proiettori laser della Sony, distribuiti su una superficie espositiva di oltre 1300 mq. E tra i sostenitori del progetto si trovano Fondazione Cariplo, ma anche Leonardo, l’azienda aerospaziale omonima di Da Vinci rappresentata all’inaugurazione del suo amministratore delegato, Alessandro Profumo, cui abbiamo chiesto cosa significa investire in un progetto di questa natura.

“Significa – ci ha risposto il manager – confermare il fatto che noi vogliamo considerare la multidisciplinarietà, e Leonardo ne è un esempio assolutamente fondamentale: grandissimo artista, ma anche grandissimo scienziato e grandissimo ingegnere, come questa multidisciplinarietà sia un valore, per cui per noi è importante essere al fianco del Museo della Scienza e della Tecnologia, che peraltro porta il nome di Leonardo, non solo per l’omonimia tra noi e il grande genio, ma proprio perché quel modo di lavorare ci sembra fondamentale”.

La visita alle Nuove Gallerie Leonardo è inclusa nel biglietto d’ingresso del Museo della Scienza e della Tecnologia ed è pensata per essere realizzata in modo autonomo. Come sempre negli spazi di via San Vittore molta attenzione è riservata anche ai visitatori più piccoli, oltre che a una volontà divulgativa scientificamente seria, ma anche fruibile per il grande pubblico a molti livelli diversi.