Roma, 9 dic. (askanews) – Dura condanna del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al fenomeno dell’evasione fiscale durante l’incontro al Quirinale con gli studenti di alcune scuole.
“L’evasione fiscale è l’esaltazione della chiusura in sé stessi, dell’individualismo esasperato. È un problema serio in molti Paesi. Lo è nel nostro. Vi sono Paesi in cui è molto più grave, vi sono Paesi in cui invece il senso civico di ciascuno lo ha quasi azzerato. È un problema grave perché significa ignorare che si vive insieme e che la convivenza significa contribuire tutti insieme, come dice la Costituzione, secondo le proprie possibilità, alla vita comune.
Chi evade cerca invece di sottrarsi a questo dovere, di sfruttare le tasse che pagano gli altri per i servizi di cui si avvale. È una cosa, a rifletterci, davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano. E questa è una cosa di particolare gravità”.
00.01.31 L’evasione – 00.02.20 giusto
Poi il Capo dello Stato ai giovani studenti ha voluto dare qualche dato e un messaggio.
“L’evasione fiscale – ha aggiunto – è calcolata nell’ultimo
documento ufficiale dell’anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme. Se scomparisse, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate.
Per questo, anche lì il problema è di norme, di interventi, di
controlli, di verifiche – che stanno dando qualche risultato – ma è soprattutto di cultura e di mentalità, di capire che in
un’associazione, in una società, in una convivenza, se non si
contribuisce tutti allo sforzo comune, c’è chi lo fa con onestà e c’è chi lo fa sfruttando quanto gli altri fanno. E questo non è giusto”.