Vincenzo Bianconi: gli umbri votino con la testa e non di pancia

A 2 giorni dal voto del 27 ottobre ci parla il candidato M5S-Pd

OTT 25, 2019 -

Perugia, 25 ott. (askanews) – Nè “cavie” nè “laboratorio”: l’Umbria domenica prossima vota “per il suo futuro” e comunque vada il governo giallorosso non ne sarà “scalfito”. Lo dice in una intervista ad askanews Vincenzo Bianconi, imprenditore, candidato ‘civico’ di Pd, Movimento Cinquestelle, Europa verde e Sinistra civica e verde per il posto di presidente della Regione; si vota domenica 27 ottobre. Il suo appello: si voti “con la testa e non con la pancia altrimenti saranno dolori. Per cinque anni”. Ma, per scelta, non cita mai Matteo Salvini, che pure è presentissimo – da mesi – in Umbria e fa campagna elettorale e comizi tutti i giorni.

“Mi sento di avere una grande responsabilità – dice Bianconi – la responsabilità di avere potuto, insieme a tante persone, donne e uomini e partiti, creare un modello nuovo per la gestione di una Regione che vuole rincorrere il futuro all’insegna della discontinuità, mettendo al centro cittadini, responsabilità e competenze”. Insomma, “c’è una regione – continua – che si mette in discussione per il proprio futuro e non per altre situazioni che qualcuno vorrebbe far calare sull’Umbria: l’Umbria è degli umbri e sta cercando di scegliere il proprio futuro e non di essere un laboratorio per altri”.

“Non credo minimamente che il governo sarà scalfito dal voto in Umbria, questo lo vuole far credere qualcuno che sta facendo la sua campagna elettorale nazionale e non sta facendo il bene degli umbri” aggiunge.

Tante le cose da fare, ma al primo posto c’è la sanità. Ma “va chiarito che in Umbria si ha una buona sanità e quest’anno riceveremo 4 milioni di euro in più come premio per la qualità” precisa Bianconi spiegando che “li investiremo per risolvere i problemi”. Impossibile non parlare dello “scandalo concorsi” che ha travolto la governatrice Catiuscia Marini e anche su questo fronte Bianconi promette “discontinuità”. Quanto accaduto e al vaglio della magistratura conferma che “non è stato premiato il merito, abbiamo idee chiarissime su questo: merito e trasparenza saranno le chiave della nuova gestione”.

Non solo. Per quanto riguarda i servizi ai cittadini, aggiunge Bianconi, “vogliamo intervenire pesantemente sulle liste di attesa con la digitalizzazione delle cartelle mediche di tutti gli umbri, così si eviterà – è già stato testato che ci sono – il 15-20% di esami inutili e vogliamo anche aprirci a una sanità di territorio con medici di medicina generale che potranno svolgere sui territori gli esami più semplici”.

Quella dei trasporti – in una regione dove i collegamenti sono difficili – è poi “una delle sfide per il futuro, dobbiamo dimezzare in termini di tempo i collegamenti ferroviari per Firenze e per Roma e potenziare quelli con Milano”. “Perugia è un nodo che dovrà essere prioritario per l’Anas – sottolinea Bianconi – perché quando si apriranno, entro aprile, le direttrici per Civitavecchia e per Ancona il caos sarà assoluto. Intervenire su questo significa ristabilizzare i flussi e muoversi bene vuol dire essere competitivi”.

Inoltre “l’Umbria sarà già beneficiaria di importanti risorse europee, nel 2021-2027 in Umbria arriveranno due miliardi di euro, è importante che siano spesi bene: per noi significa una valutazione di impatto sociale su ogni linea di investimento che intenderemo fare. Il secondo elemento di grande discontinuità è il modello con cui vorremmo gestire questa Regione, una nuova, attuale, legge di democrazia partecipata in cui le persone e i territori saranno al centro, una nomina di assessori per competenze reali fuori da logiche politiche e assessorati conformi a un interesse regionale con una visione a venti anni”, rilancia il candidato alla presidenza della Regione. E attacca: “Così si cambia il futuro, con metodo e proposte serie, non con slogan da piazza privi di contenuto”.

Ma se verrà eletto quale sarà la prima cosa che farà? “La legge di democrazia partecipata! E ringrazierò gli umbri per aver avuto il coraggio di votare con la testa e non con la pancia perché se gli umbri voteranno con la pancia saranno dolori. Per cinque anni”, conclude.