Festa di Roma, Zellweger da Oscar nel film sulla Garland “Judy”

Il regista: Renée la sola in grado di cogliere la sua fragilità

OTT 22, 2019 -

Roma, 22 ott. (askanews) – Una Renée Zellweger da Oscar interpreta Judy Garland nel film “Judy” di Rupert Goold, presentato alla Festa del cinema di Roma nella Selezione Ufficiale, poi nelle sale dal 16 gennaio. Un ruolo che probabilmente le varrà una candidatura e con cui dà volto, corpo e anima all attrice e cantante diventata celebre da bambina con “Il mago di Oz”.

Il film è ambientato nel 1968, quando Judy ha 46 anni e ripensa alla sua vita da bambina prodigio nella mani del tirannico capo della MGM, Louis B. Mayer, che pur di renderla una macchina da spettacolo le imponeva farmaci, sonniferi e diete ferree. Ora dopo tanto successo, quattro mariti, e molto alcol, si ritrova senza soldi a doversi esibire in teatri di serie B per crescere gli amatissimi figli più piccoli, Lorna e Joey. Per guadagnare i soldi necessari va a Londra, dove è molto apprezzata; qui farà le sue ultime, acclamate, performance, prenderà gli ultimi fischi per i suoi ritardi e le sue ubriacature, e dove morirà, a soli 47 anni.

“Judy era la ragazza della porta accanto, non una diva come Liz Taylor e anche Renée è immediata, è percepita così – ha detto il regista – Zellweger per sei anni si è allontanata dal cinema perché non voleva le risucchiassero l anima, ha fatto un percorso sul tema della fama”.

L attrice canta dal vivo tutte le celebri canzoni della Garland, e secondo il regista era l’unica “in grado di cogliere la farfalla che era in Judy, la sua fragilità, la sua solitudine.

Coprire con lui che parla da altra clip: “Volevo che trovasse la verità di Judy ma allo stesso tempo volevo vedere Renée in questa storia” ha spiegato Goold.

Tutti i fantasmi della Garland, per il regista, sono nati in quell’infanzia sotto i riflettori: “Penso sia un po’ il prezzo della celebrità. Lei non ha avuto un’infanzia, anche se era la bambina di tutti, e ha lottato per dare un’infanzia ai suoi figli. Oggi il sistema protegge i bambini nello showbiz, lei era un canarino in miniera, quasi un esperimento”.