Di Maio detta le sue condizioni: i dieci punti irrinunciabili

Ma chi sarà l'alleato che può garantirli?

AGO 22, 2019 -

Roma, 22 ago. (askanews) – “Il movimento Cinque Stelle ha la maggioranza relativa perché i cittadini italiani ci hanno chiesto di cambiare questo paese profondamente, non di assecondare capricci politici o estivi”. Così Luigi Di Maio all’uscita dalle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il leader del Movimento Cinque Stelle non ha detto con cui vorrebbe realizzare una nuova maggioranza, e la possibilità di una intesa con il PD è aleggiata senza essere nominata.

Ecco una sintesi dei dieci punti che Di Maio ha indicato come cruciali per qualunque accordo di governo. “Per questo abbiamo indicato al Capo dello Stato quelli che secondo noi sono obbiettivi prioritari per l’Italia, dieci impegni che devono essere portati a compimento. Uno: taglio del numero dei parlamentari. Due: una manovra equa che preveda lo stop all’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale, il sostegno alle famiglie, alla disabilità, alle nascite, all’emergenza abitativa. Tre: cambio di paradigma sull’ambiente, un’Italia 100% rinnovabile. Quattro: una legge sul conflitto d’interessi e una riforma della Rai… ispirata al modello BBC inglese.

Cinque: dimezzare i tempi della giustizia riformare il metodo di elezione del Consiglio superiore della magistratura. Noi abbiamo pronta una riforma che porta al massimo a 4 anni i tempi per una sentenza definitiva. Sei: autonomia differenziata e riforma degli enti locali. Va completato il processo di autonomia differenziata richiesto dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, istituendo contestualmente livelli di prestazioni per tutte le altre regioni. Sette: legalità, carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti. Serve un serio contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e al traffico degli essere umani, con politiche mirate dell’Unione europea nei paesi di provenienza e transito oltre alla modifica del regolamento di Dublino.

Otto: Un piano straordinario di investimenti per il Sud anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti. Nove, una riforma del sistema bancario che separi banche d’investimenti da banche commerciali. Dieci. Tutela dei beni comuni. La scuola pubblica è un bene comune. L’acqua è un bene comune, bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica. La nostra sanità va difesa spezzando il legame fra politica regionale e sanità, valorizzando il merito. Le nostre infrastrutture sono beni pubblici pagati dai cittadini ed è per questo che va avviata la revisione delle concessioni autostradali.