Open Arms: profughi alle Baleari? Siamo a 5 minuti da Lampedusa

Presidente Riccardo Gatti: tanto varrebbe portarli in aereo

AGO 19, 2019 -

Lampedusa, 19 ago. (askanews) – Portare i profughi della Open Arms alle Baleari? Possibile, ma surreale per il presidente di Open Arms Riccardo Gatti. “Dopo 18 giorni di assoluto silenzio i due governi (Spagna e Italia) sembrano muoversi, danno le loro soluzioni, perfetto, si prendano le loro responsabilità. Siamo totalmente disposti a trasferire le persone a bordo delle loro imbarcazioni, però su quali imbarcazioni? Dopo 18 giorni mettiamo queste persone a bordo di navi comunque anche capaci di fare soccorso, ma che non sono dei traghetti. Perché se io devo viaggiare da Lampedusa alla Spagna, prendo un traghetto, queste persone le mettiamo in coperta, ancora per terra, quando le nostre richieste di evacuazione vengono non ascoltate. Non sono nemmeno nostre richieste, ma di Emergency, una ong con esperienza di zone di crisi ed emergenze”.

“Che dopo tanto silenzio si arrivi a presentare delle offerte del genere, sono totalmente incomprensibili, totalmente surreali” dice Gatti. L’ipotesi di raggiungere l’arcipelago spagnolo delle Baleari, affrontando 590 miglia e 3 giorni di navigazione, per sbarcare è risibile, mentre la nave della ong spagnola si trova da 18 giorni in mare davanti alle coste di Lampedusa con a bordo 107 migranti salvati nel canale di Sicilia.

“Siamo a 800 metri da un porto di sbarco. Ci sono dei governi che hanno già detto ‘noi accogliamo le persone’. Bisognerebbe fare un passaggio. Le prendiamo noi, entriamo noi in porto, prima passano nelle cliniche e si faranno un test per vedere come stanno, si metteranno in atto le azioni di cura per queste persone e poi verranno subito trasferite. E allora che lo facciamo noi, che lo faccia la Guardia Costiera, sono 800 metri, ci vogliono 5 minuti”, ha sottolineato il presidente della ong incontrando i cronisti sul molo commerciale di Lampedusa.

Per dare dignità ai naufraghi potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid.

“Questa mattina abbiamo provato a fare un calcolo, ad affittare un aereo che da Catania porti le persone a Madrid, un Boeing per 200 persone, viene 240 euro a passeggero. Di cosa stiamo parlando? Quando la soluzione per l’Aquarius l’anno scorso, sono state pagate circa 290.000 euro per una nave della Guardia costiera, per l’altra nave non è neanche stato detto quanto si è speso. Di cosa stiamo parlando se non del disprezzo che le istituzioni stanno mettendo in atto con queste persone”, ha aggiunto Gatti, ricordando che i volontari e le volontarie sono stati impegnati costantemente nel gestire una vera e propria crisi umanitaria.

In una nota Open Arms ha sottolineato di avere compiuto il suo dovere, quello di proteggere i diritti umani e di rispettare le Convenzioni Internazionali e continuerà a fare il suo lavoro finché non verrà trovata una vera soluzione.