Addio a Luciano De Crescenzo: ingegnere, scrittore e filosofo

Aveva 91 anni, soffriva di una malattia neurologica degenerativa

LUG 18, 2019 -

Milano, 18 lug. (askanews) – Così parlò Bellavista; erano gli anni ’80 e Luciano de Crescenzo, ex ingegnere dell’Ibm a Milano per oltre 20 anni, esordiva nella regia cinematografica con quello che diventerà un vero e propio cult.

Luciano de Crescenzo è morto il 18 luglio 2019 a Roma, all’età di 91 anni; soffriva da tempo di una malattia neurologica degenerativa. E le sue condizioni erano precarie. A portarlo via, le conseguenze di una polmonite.

De Crescenzo lascia un’eredità immensa fatta di oltre cinquanta libri, 18 milioni di copie vendute nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 Paesi. E poi i film indimenticabili come, appunto, “Così Parlò Bellavista” o “32 dicembre” in cui raccontava Napoli e la napoletanità con filosofia ed ironia.

De Crescenzo era nato a Napoli il 20 agosto 1928 nel borgo di Santa Lucia (abitò al civico 40 di via Generale Orsini, nello stesso stabile in cui era nato il suo storico amico Carlo

Pedersoli, in arte Bud Spencer). Oltre che impersonando il suo alter ego Bellavista al cinema De crescenzo aveva esordito come attore ne “Il pap’occhio” (1980) nel ruolo del Padreterno, al fianco dell amico Roberto Benigni e diretto da Renzo Arbore e poi aveva

recitato anche con Sophia Loren in “Sabato, domenica e lunedì” di Lina Wermuller.

Grande successo lo ebbe anche raccontando in tv i miti e le leggende degli antichi greci, di cui era un grande appassionato.

De crescenzo viveva ormai da tempo a Roma, assistito fino all’ultimo dalla figlia Paola, dal genero, dai nipoti e dal suo storico agente, Enzo D’Elia.