Tumore al seno avanzato, al via la campagna “social” di Novartis

È "tempo di vita" anche dopo la malattia, al via il tour

GIU 19, 2019 -

Roma, 17 giu. (askanews) – Dare voce alle donne con tumore al seno avanzato e a chi lotta accanto a loro ogni giorno. È l’obiettivo della campagna social “È tempo di vita” promossa da Novartis, in collaborazione con Salute Donna Onlus, Associazione Nazionale Donne Operate al Seno e Società Italiana di Psiconcologia. Sabato un incontro all’ospedale San Pietro Fatenebefratelli di Roma ha dato il via al tour: in ogni tappa, nei principali centri italiani, si approfondiranno contenuti scientifici legati alla patologia, ma soprattutto si condivideranno pensieri e riflessioni sui quattro precisi ambiti scelti: amore, amicizia, famiglia e lavoro. Il “tempo di vita” ritrovato sbarcherà anche sui social, con l’hashtag #riprenditiltuotempo e la nascita di una pagina Facebook che è proprio dedicata alla voce delle pazienti. L’idea centrale è, infatti, ascoltare le donne e i caregiver, le loro richieste e i loro bisogni, facilitando le occasioni di incontro e di discussione alla presenza di clinici ed esperti.

In Italia, nel corso della propria vita, una donna su 8 si ammala di tumore al seno: tra le patologie oncologiche è questa, infatti, la più diffusa tra il genere femminile, con circa 50mila nuovi casi l’anno. Di questi, il 30% è destinato a progredire e ad evolversi in un tumore avanzato. Rispetto al tumore al seno in fase precoce, la diagnosi di tumore al seno avanzato pone sicuramente nuove sfide: imparare a convivere con la patologia e con le sue conseguenze fisiche e psicologiche, sottoporsi ad ulteriori opzioni di trattamento, stabilire i nuovi obiettivi delle cure che, in questa fase, puntano a rallentare l’avanzamento della malattia, alleviarne i sintomi e mantenere una dignitosa qualità di vita.

Il professor Antonio Astone, responsabile dell’Unità oncologica dell’ospedale San Pietro Fatebenefratelli: “Oggi la percentuale di donne col tumore al seno metastatico che è costetta a fare la chemioterapia si è drasticamente ridotta e la parola chemioterapia incute terrore, preoccupazione in tutte le persone: poter offrire delle alternative terapeutiche ugualmente efficaci, anzi anche più efficaci dei trattamenti convenzionali, lascia il tempo alle persone per riappropriarsi di se stessi e della propria vita”.

Convivere con questa forma di tumore oggi è possibile perché le nuove terapie vanno sempre più nella direzione della cronicizzazione delle malattia e questo significa anche avere più tempo per ripensare la propria quotidianità. Cambiamenti delle abitudini, dei comportamenti e anche dei valori ai quali si fa riferimento: la malattia diventa, infatti, uno spartiacque fra un “prima” e un “dopo”. Di fronte ad una diagnosi di tumore al seno avanzato, le donne hanno bisogno di trovare nuovi equilibri e inevitabilmente attribuiscono significati diversi alle principali sfere della vita – come amore, amicizia, famiglia e lavoro – ma soprattutto al tempo che le scandisce. E’ da queste considerazioni che nasce lo slogan per la nuova campagna “È tempo di vita”.

“Questa secondo me è la medicina del futuro è una medicina non fatta di numeri, ma è fatta di relazione: noi possiamo sapere tutto della tecnologia, possiamo sapere tutto della medicina, della scienza, della statistica, ma dobbiamo recuperare il rapporto con l’uomo. L’uomo deve essere curato, non una malattia contenuta all’interno di un attore che in questo momento sta soffendo”.