Ronchi: portare la sostenibilità in cima all’agenda politica

Bruscino (GreenEnergy): Impianti riciclo leve per smart economy

GIU 19, 2019 -

Milano, 19 giu. (askanews) – L’agenda delle urgenze politiche metta ai primi posti i temi della sostenibilità e della green economy. Edo Ronchi – presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile intervenuto a San Vitaliano, vicino Napoli, al forum “Sviluppo sostenibile e benessere delle comunità: quali sfide per il futuro” – critica in modo diretto l’assenza delle tematiche green dal dibattito politico. “La sostenibilità è assente dall’ agenda politica perché c’è sempre qualche altra priorità – dice – Non abbiamo la percezione corretta dei rischi e c’è scarsa conoscenza della possibilità di trasformare i rischi stessi in possibilità”.

Ronchi insiste molto sulla necessità di cambiare la prospettiva dalla quale si guarda all’economia circolare, che è in realtà una grande opportunità di crescita economica per i territori. “Avviare un modello circolare di economia, ambiente, clima e risorse – sottolinea il presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile -è un buon affare economico che crea nuovi posti di lavoro, buone opportunità e sfide interessanti da cogliere”.

E tra le sfide più pressanti, anche a fronte degli impegni internazionali, c’è quella di allineare l’Italia all’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata dei rifiuti entro il 2030. Attualmente solo quattro regioni (Veneto, Friuli, Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano) hanno superato l’obiettivo intermedio del 65% di raccolta. Occorrono nuove strategie e nuovi investimenti sugli impianti di riciclo per avvicinarsi al traguardo. “Con le nostre aziende riusciamo a dare risposta diretta al cambiamento di un presente ecologicamente insostenibile verso un futuro migliore di quello che viviamo adesso – dice Angelo Bruscino, manager di GreenEnergy Holding, azienda campana del waste management – Ogni anno recuperiamo 150mila tonnellate di materia prima-seconda. Ciò equivale a risparmiare 500mila barili di petrolio l’anno, 300mila metri cubi di possibili discariche e impieghiamo 200 persone oltre all’indotto. Quando si parla di smart economy sono proprio impianti come il nostro che fanno la differenza. Ma l’impiantistica da sola non basta. Occorre proseguire l’opera di coinvolgimento delle persone di tutte le fasce sociali. Abbiamo realizzato un video con un jingle che speriamo possa aiutare a far entrare nella testa e nel cuore di tutti i cittadini questi temi”.

Le opportunità offerte dalla circular economy sono state al centro anche della riflessione di Francesco Guido, direttore regionale Sud Italia di Intesa Sanpaolo: “L’economia mondiale – sottolinea – si trova di fronte a un bivio che, se correttamente imboccato, può dare all’economia una nuova svolta verso la quinta rivoluzione industriale che è proprio quella della circular economy che non è solo tema di salvaguardia, ma tema di profitto individuale e collettivo”.

Nel corso del forum, il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha confermato l’impegno alla realizzazione sul territorio di 15 nuovi impianti di compostaggio da 30mila tonnellate.