Istud: master post laurea, ponte tra mondo accademico e impresa

La prima business school indipendente presenta i nuovi corsi

GIU 19, 2019 -

Milano, 19 giu. (askanews) – Impegno, studio, approfondimento: sono le parole chiave per definire il percorso che dalla formazione porta all’impiego in azienda. Non sono parole nuove, ma nuovi e in continua evoluzione sono i contenuti su cui impegno studio e approfondimento devono svilupparsi per tenere il passo con un mondo del lavoro in piena trasformazione.

In questo contesto Istud, la prima business school indipendente italiana, ha presentato a Napoli i master progettati in funzione delle richieste di nuove professionalità provenienti dalle imprese. “Esistono molte opportunità per i giovani – dice Andrea Guarini di Istud- ma devono essere messi in grado di coglierle. E’ l’obiettivo dei nostri master, costruiti con le aziende per fornire le giuste competenze a tutti coloro che iniziano ad approcciare il mercato del lavoro. Infatti, puntiamo ad accorciare l’enorme distanza che ancora in Italia c’è tra il mondo accademico e quello dell’industria e delle professioni”.

Nata nel 1970 su impulso di Confindustria come per poi diventare Fondazione per la cultura di impresa nel 2005, Istud si propone come solido ponte tra mondo accademico e imprese. “Negli ultimi anni – prosegue Guarini – in particolare dopo la crisi, tanti ragazzi di talento sono andati via. Ma esistono percorsi specifici per favorirne il rientro. Grazie ai dati raccolti, su un campione di 10.000 studenti, intrecciando le aspettative dei giovani con le reali esigenze delle aziende, abbiamo creato master puntano su campi in crescita come digital marketing, vendite retail, risorse umane, il mondo del food e quello del pharma”.

I master post laurea si concludono con un periodo di stage in azienda. E il placement ha esito positivo nel 90 per cento dei casi. “Sono oltre 600 i ragazzi cresciuti con i nostri stage – sottolinea Valeria Gatti, coordinatrice del Master “Scienziati in azienda” per Istud – Ad oggi sono più di 400 le aziende che collaborano al progetto, ma l’obiettivo è quello di aumentare sempre di più le nostre partnership”.