Sicurezza stradale, bus coinvolti solo in 6 incidenti su mille

Studio del Politecnico di Milano. FlixBus: è una nostra priorità

GIU 18, 2019 -

Milano, 18 giu. (askanews) – Viaggiare in autobus è sicuro: solo sei incidenti su mille, tra quelli che provocano dei feriti, coinvolgono un bus turistico, e nella metà dei casi senza responsabilità. Dopo le liberalizzazioni del settore, inoltre, i numeri della sicurezza sono ulteriormente migliorati. Di questo si è parlato nel convegno “Autobus, strategie e investimenti per viaggiare sicuri”, che si è tenuto a Milano in Talent Garden e nel corso del quale Paolo Beria, professore del Politecnico, ha presentato uno studio sul mercato delle autolinee a lunga percorrenza, con particolare attenzione, appunto, all’aspetto della sicurezza.

“E’ difficile – ha spiegato il docente ad askanews – fare una quantificazione seria dell’effetto della liberalizzazione sugli incidenti. Quello che noi abbiamo visto sono le serie storiche degli incidenti di autobus in Italia da molto prima della liberalizzazione e non solo il numero di incidenti per chilometro è basso, ma rimane basso e non si vede un aumento degli incidenti nonostante la crescita del mercato”.

Tra gli ospiti della tavola rotonda anche il managing director di FlixBus Italia, Andrea Incondi, che ci ha parlato della strategia dell’azienda per garantire i propri clienti sulla strada. “Abbiamo dei team dedicati – ci ha spiegato – e sono principalmente tre le aree su cui lavoriamo e nelle quali abbiamo sviluppato questo Flix Safety Concept, che definisce quello che per noi è la sicurezza. Parliamo di mezzi, che devono essere moderni, all’avanguardia, con i massimi standard di sicurezza, come per esempio il controllo elettronico della stabilità o l’assistente di corsia o i sistemi di frenata nei casi di emergenza”.

Accanto a questo FlixBus punta anche sulla formazione degli autisti, oltre che sul monitoraggio degli orari di servizio. “Infine i controlli: questo – ha aggiunto Incondi – è il terzo pilastro, abbiamo una centrale di controllo che 24 pre su 24, sette giorni su sette, monitora dove si trovano tutti gli autobus”.

Il convegno milanese, inserito nell’ambito del Mobility Innovation Tour 2019, ha anche fornito una fotografia del settore, evidenziando una grande crescita del mercato tra Italia, Francia e Germania, ma con alcuni aspetti che caratterizzano solo il nostro Paese.

“Quello che abbiamo visto – ha notato il professor Beria – è che c’è stata una crescita complessiva del fatturato e dell’offerta, che tutti possono immaginare dal numero di autobus che si vedono in circolazione, ma quello che ci interessava verificare qua era se il mercato tiene. Secondo noi le premesse italiane sono diverse rispetto agli altri Paesi e il mercato sembra più solido e di lungo periodo”.

“Quattro anni fa – ha concluso Andrea Incondi – FlixBus non c’era, in quattro anni abbiamo trasportato quasi 20 milioni di passeggeri, quindi qualcosa si è mosso”.

E in questo scenario di grande fermento si comincia a ipotizzare un futuro in cui il trasporto collettivo prenderà sempre più il posto delle auto private. Obiettivo in Italia ancora lontano, ma sul quale si sta già iniziando a lavorare.