Salute, il futuro della Radiomica nel forum di Palermo

Diana Bracco: approccio sia culturale e non tecnologico

GIU 15, 2019 -

Palermo, 15 giu. (askanews) – “La Radiomica: il futuro è qui. Dialoghi con Ingegneri, Clinici e Fisici”: è il titolo del Forum che si è tenuto nell’aula magna del Dipartimento di Radiologia del Policlinico Universitario di Palermo. Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata dell’Università di Palermo, dal CNR, dal Centro Diagnostico Italiano di Milano, dall’Università Campus Biomedico di Roma, ha visto il contributo di Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco, alla quale è stato conferito il diploma di socio onorario della Società Italiana di Storia della Medicina per aver promosso e sostenuto la storia della radiologia e della medicina.

Il convegno è stata un’occasione per definire il punto dal quale parte il futuro della radiomica. “Parte da questo sforzo congiunto fra la scienza, l’accademia e l’impresa – ha detto Diana Bracco -. Perché l’impresa si rende conto che deve essere vicina all’accademia nel supportarla per i nuovi sviluppi e questa è una rivoluzione”.

La radiomica è un nuovo approccio di analisi delle immagini mediche volta ad ottenere, tramite opportuni metodi matematici e statistici, informazioni di tipo quantitativo non rilevabili dalle immagini tramite la semplice osservazione visiva da parte del medico. Mediante la radiomica è possibile ad esempio quantificare il grado di eterogeneità tissutale di una lesione primitiva di un paziente e da questa informazione ricavare la prognosi o la risposta di quel paziente ad un determinato trattamento.

Un approccio scientifico, quello alla radiomica, che assume più i caratteri culturali che tecnologici. “L’approccio alla radiomica è culturale, non tecnologico – ha osservato Diana Bracco -. Bisogna prima riflettere, pensare a ciò che si vuole trovare, fare l’ipotesi dell’algoritmo”.

A margine del forum, Diana Bracco, ha potuto ammirare il ricco museo che ripercorre la storia della radiologia, e in cui trova spazio anche il progetto “Art from inside”, ovvero l’utilizzo della diagnostica nel restauro dei beni culturali.