Hi-Tech, Klecha: cyber guerra Cina-Usa opportunità per l’Europa

La banca d'affari è specializzata in IT, Software e IoT

GIU 12, 2019 -

Milano, 12 giu. (askanews) – È l’hi-tech il pomo della discordia del terzo millennio nella cyber-guerra tra Stati Uniti e Cina. Ma le crescenti tensioni tra le due superpotenze mondiali potrebbero aprire scenari interessanti e, soprattutto, nuove opportunità a un terzo player: l’Europa. Ne è convinto Stephane Klecha, fondatore di Klecha & Co. banca d’investimenti privata internazionale, con sede in Italia e uffici a Londra e New York, specializzata nell’assistenza e consulenza finanziaria per aziende dei comparti IT, software e Iot.

“In questo momento – ha spiegato – il continente europeo è la zona economica più ricca nel mondo e questo consente, in un contesto in cui il continente rimane unito, d’imporre le nostre regole e non sottostare a regole di terzi. Questo ci rende molto forti. In un contesto in cui si vedranno forti contrapposizioni tra due blocchi, il fatto di essere in mezzo ci consentirà di trarre vantaggi da questa situazione”.

Klecha & Co. si dedica, in particolare, alle aziende del settore hi-tech, un comparto in grande sviluppo in cui, tuttavia, l’Italia appare essere ancora in ritardo.

“Noi siamo una banca d’affari specializzata in ambito IT e Software – ha precisato il manager – assistiamo le aziende dalla definizione della propria strategia fino all’esecuzione di questi piani che passa attraverso operazioni di M&A (Merger and acquisition, ndr), quindi di acquisizioni e poi raccolte di capitali. Noi vediamo che società italiane di tecnologie riescono a imporre le proprie forze e tecnologie su altri mercati e molti investitori dall’estero vengono a cercare società su questo mercato. È vero che non ci sono grandi gruppi internazionali leader mondiali italiani ma questa cosa sta cambiando”.

Riguardo alle start up, invece, nonostante il netto incremento degli ultimi anni, è opportuno trovare i giusti finanziamenti per permettere loro di crescere e affermarsi come aziende.

“Le start up sono una fonte fondamentale per lo sviluppo dell’innovazione in ogni parte del mondo – ha aggiunto Klecha – finanziarle è altrettanto fondamentale per consentire loro un humus che gli consenta di progredire. In Italia sono state fatte tante cose, anche dal punto di vista regolamentare, per facilitare gli investimenti delle persone fisiche, capienti, anche a livello di tax credit e riduzione d’imposizione, i mercati anche di capitali si sono sviluppati in modo da accogliere società di early stage rispetto ai mercati di capitali del passato. Queste start up sono fondamentali per accelerare la crescita di altri gruppi che vengono a fare acquisizioni in questo bacino infinito. Una cosa certa è che il venture capital in Italia non è mai stato molto sviluppato, e questo rimane uno dei temi principali in questo momento”.

C’è poi il problema della Pubblica amministrazione che talvolta è una vera e propria zavorra del sistema produttivo e rischia di fare dell’Italia un Paese a due velocità. Anche se, secondo Klecha, qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel inizia a vedersi.

“In alcuni ambiti – ha concluso – addirittura la Pubblica amministrazione italiana è più avanti di altri mercati; il processo civile telematico, per esempio, è una cosa che ci invidiano anche gli Stati Uniti. Quindi, non sarei così negativo sullo stato della Pubblica amministrazione in Italia. Tante cose ancora sono da fare, questo è certo, però come abbiamo visto in passato, per esempio in ambito regolamentare dove l’Italia è riuscita a imporre a livello europeo una normativa sull’identità digitale che ha consentito poi la trasformazione di molti processi che storicamente erano sviluppati sulla carta e adesso sono diventati digitali, a sua volta l’Unione europea è riuscita a creare, prendendo spunto dalla normativa italiana, uno standard di fatto internazionale. Quindi, se ragioniamo a monte, sulla risoluzione dei problemi, si riescono anche a sviluppare e ad aiutare le aziende. Il risultato di questo sviluppo normativo, lungimirante, italiano, ha consentito di sviluppare, in Italia le aziende leader sul mercato europeo”.