Mobilità del futuro, lo sharing diventa un affare condominiale

La scommessa di GaiaGo, piattaforma digitale per smart cities

MAG 24, 2019 -

Milano, 24 mag. (askanews) – Mentre le città si trasformano per accogliere un numero di abitanti sempre maggiore, si sperimentano nuovi modelli di residenza e nuove forme di mobilità. È una rivoluzione variegata, visto che non c’è una soluzione valida per tutte le città del Pianeta, ma con un filo conduttore: la presenza di edifici intelligenti, capaci cioè di connettere mondi digitali e fisici, per offrire servizi adatti a una popolazione che si sposta sempre più spesso. Lo evidenzia il presidente della Triennale, Stefano Boeri, intervenuto al convegno “Home brand experience”, nell’ambito di Milano Arch Week:

“Io torno adesso da Parigi – ha detto – dove i monopattini elettrici sono diventati ormai uno degli strumenti di mobilità sostenibile più diffusi, vediamo che in una città come Milano o come Vienna la sharing è diventato una pratica quasi popolare, democratica, e devo dire che questo è molto importante per tanti aspetti, non solo per l’inquinamento dell’aria, ma anche per la disponibilità di spazi pubblici, di spazi verdi”.

D’altra parte servizi come il car sharing tradizionale faticano a trovare un modello consolidato di sostenibilità economica. Per questo c’è chi come GaiaGo, piattaforma digitale fondata e diretta da Giorgio Meszely, punta su veicoli in condivisione a livello condominiale, con l’obiettivo di allargare nel tempo la rosa di servizi da offrire a questo tipo di comunità.

“Waze, che è uno dei più grandi aggregatori di sharing mondiale, ha rilevato – sottolinea il manager – che il senso di non appropriazione, di non possesso, il non riconoscere come proprio, neanche per un po’, il mezzo, provoca una scarsissima cura del mezzo stesso, che poi rende insostenibile molte volte l’esperienza del car sharing per i costi assicurativi”.

La soluzione contro l’incuria e i vandalismi sembra essere dunque il riportare l’idea della condivisione all’interno di comunità più ristrette fino ad arrivare, per esempio, alla condivisione di veicoli privati tra vicini di casa, una specie di Airbnb delle auto su scala locale.