Enzo Romeo: Europee, i comizi col rosario confondono i cattolici

Vaticanista Tg2: ora la Chiesa si pone tema dell'impegno politico

MAG 23, 2019 -

Roma, 22 mag. (askanews) – Cattolici e voto europeo, comizi elettorali in cui vengono utilizzati simboli religiosi – come il rosario – non fanno che creare confusione fra il mondo cattolico, già confuso per le paure sempre crescenti che derivano dal fenomeno migratorio. E’ il parere di Enzo Romeo, vaticanista del Tg2, autore del volume “Salvare l’Europa” (Ave editrice) in cui si interroga sull’identità cristiana della casa comune: “Le paure interessano tutti, anche il mondo cattolico che è abbastanza variegato, non voglio dire diviso perché oggi non c’è un partito di cattolici. Sappiamo che nel nord d’Italia la base cattolica è una base in cui pesca molto la Lega, con le sue posizioni oltranziste. E questo suona strano se poi ascoltiamo gli appelli di Papa Francesco. Vuol dire che c’è molta confusione. La Chiesa come gerarchia se ne sta rendendo conto e comincia a porre più seriamente la questione dell’impegno socio-politico dei cattolici nella società italiana”.

Simboli religiosi utilizzati strumentalmente per fini politici. “Oggi l’appartenenza religiosa è sventolata con un tono integralista: i comizi con il rosario. Si pesca negli stessi simboli, ma arrivando a conclusioni totalmente diverse e non ci fa capire bene le cose. Quale Europa vogliamo? Quella che affidiamo alla protezione dell’Immacolata concezione, come ha fatto recentemente un politico? Quella dei padri nobili che immaginavano un’Europa solidale, aperto, dove tutti potessero trovare uno spazio, o un’Europa che gioca in difesa, costruisce le sue barriere e impedisce di essere un approdo di salvezza e di speranza per il futuro?

Quale è l’Europa che sogna? “Questa cosa farà arrabbiare i sovranisti, ma io sogno un’Europa come patria. Un’Europa più forte vuol dire un’Italia più forte, una Francia più forte, una Spagna più forte. Aderire all’Europa non vuol dire sottrarre qualche cosa al nostro paese, ma dare qualcosa al nostro paese, con la sua peculiarità”.