Una grande asta di pittura dell’Ottocento da Il Ponte a Milano

All'incanto il 22 e 23 maggio, top lot uno Zandomeneghi

MAG 15, 2019 -

Milano, 17 mag. (askanews) – Palazzo Crivelli a Milano si appresta a ospitare un’esposizione e la successiva importante asta dedicata all’arte dell’Ottocento. A organizzarla la casa d’aste Il Ponte, forte dei suoi 45 anni di attività, qui rappresentata dal nuovo direttore del dipartimento Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo, Matteo Gardonio.

“Sono stato accolto da una squadra di grandi professionisti – ci ha raccontato – sia dal punto di vista umano che lavorativo, in particolar modo dal fondatore de Il Ponte casa d’aste, il signor Stefano Redaelli, la direttrice Rossella Novarini e la mia collega Marina Sala a cui devo molto anche per quanto riguarda questa asta”.

L’intento dell’asta è quello di individuare indirizzi stilistici e storici che possano sia restituire il senso di un periodo, sia essere i linea con il gusto dei collezionisti.

“Noi come casa d’aste – ha aggiunto Gardonio – pensiamo ed effettivamente puntiamo alla vendita, ma anche al recupero di un periodo che in questo caso è quello dell’Ottocento italiano e, devo dire, siamo riusciti a mettere insieme un’asta davvero notevole”.

“Siamo riusciti a mettere insieme delle opere rappresentative e notevoli dei tre italiani a Parigi, che sono un po’ il fiore all’occhiello dell’Ottocento puro, quindi Zandomeneghi, De Nittis e Boldini, che è il nome che tutti portano in mente, per poi passare a due filoni tematici fondamentali, che sono Venezia e Milano, le due città che comunicano e che nel mondo dell’arte hanno sempre comunicato”.

Il top lot dell’asta milanese, prevista nei giorni 22 e 23 maggio è un dipinto di Federico Zandomeneghi, “Il manto giallo rosso”, con una stima di valore tra i 110 e i 120mila euro.

“E’ uno dei suoi capolavori – ha proseguto Gardonio – e sta accanto ai più importanti della collezione Durand-Ruel, che era il patron degli impressionsiti e non a caso sceglieva gli italiani più vicini agli impressionisti”.

Inevitabile, trattandosi di uno scenario che è culturale, ma anche economico, affrontare il tema della fetta di mercato che, dall’osservatorio privilegiato della casa d’aste Il Ponte, guarda con interesse all’arte dell’Ottocento.

“La fetta di mercato – ha concluso Matteo Gardonio – è ampia e si può ancora ampliare, fra l’altro è interessante notare come ci sia un timido approccio da parte del mercato asiatico, cosa del tutto inattesa fino a una decina di anni fa, ma soprattutto il mercato russo, per esempio, mentre mercati già solidi come quello d’Oltreoceano e quello francese rispondono sempre molto bene”.

Insomma, da Milano arriva forte e chiaro un messaggio sul mercato dell’arte: il contemporaneo è importante, ma non esiste solo quello.