Intelligenza Artificiale motore di innovazione per molti settori

Ma uomo resta centrale. Se ne è discusso in convegno Airi

MAG 16, 2019 -

Milano, 16 mag. (askanews) – L’Intelligenza Artificiale e le ricadute su sistemi produttivi e modelli di business. Sono i temi affrontati nell’incontro annuale dell’Airi, l’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale fondata nel 1974. Secondo Airi l’Intelligenza Artificiale sarà un motore dell’innovazione non solo nei settori ad alta tecnolgia, ma anche in quelli più tradizionali rappresentati da aziende come Eni, Pirelli e Bracco. Per programmare e utilizzare le macchine però il sapere e l’esperienza dell’uomo rimangono centrali, come ha spiegato il presidente di Airi, Renato Ugo, che ha esortato il governo a dare continuità al programma Industria 4.0 per non compromettere la trasformazione digitale in atto.

“Non è vero – ha dichiarato Ugo – che l’intelligenza artificiale risolverà tutti i problemi, farà andare a una velocità enorme le possibilità di soluzione. Ma permane la necessità di una esperienza e di una cultura di base di un operatore e di chi le deve usare. Sarebbe un grave errore uccidere l’esperienza perché si pensa di far tutto con l’attività di intelligenza artificiale”.

Un’opinione condivisa da Luigi Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni, che già applica la trasformazione digitale in diversi campi come la sicurezza delle persone e degli impianti, l’ambiente e l’efficienza operativa: “Per trasformare il potenziale della trasformazione digitale in un beneficio per l’azienda dobbiamo mettere le persone al centro. Solo con le persone al centro effettivamente riusciamo a estrarre beneficio dalla tecnologie digitali”.

Nei sistemi di produzione l’Intelligenza Artificiale si sta rivelando molto utile per prevedere guasti agli impianti, come ha spiegato Daniele Petecchi, Head Of Data Management di Pirelli “Con tutto quello che è il modello della data science e l’Intelligenza Artificiale è possibile prevedere i fenomeni e agire di conseguenza evitando di dover essere reattivi recuperando molto in efficienza”.

Per questo aziende leader dell’high tech come Stm stanno già lavorando per passare da un modello di intelligenza artificiale centralizzato e basato sul cloud a uno distribuito, più vicino ai sistemi produttivi. Viviana D’Alto Artificial Intelligence & Tools Research Platform Director di Stm: “Localizzando l’elaborazione vicino alla generazione dei dati non dobbiamo trasferire i dati al cloud e questo mantiene la nostra privacy. Inoltre si velocizzano i tempi di risposta quando si devono prendere delle decisioni o lanciare degli allarmi”.

La giornata Airi si è conclusa con la consegna del Premio Oscar Masi che è stato assegnato all’Eni per lo sviluppo di algoritmi predittivi per la riduzione dei tempi non produttivi degli impianti di perforazione. L’Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di ingegneria dell’Impresa Mario Lucertini, è stata invece premiata per lo sviluppo di materiali a matrice polimerica per la stampa 3D di componenti per applicazioni aerospaziali, mentre il Centro di ricerche europeo di tecnologie, design e materiali, Cetma, ha ricevuto il premio per Wisewater, un sistema automatizzato per il monitoraggio e l’individuazione di perdite nelle reti idriche.