Governo, Salvini rassicura: dopo il voto non cambierà nulla

"Il 25 aprile? È una festa di tutti non solo del colore rosso"

APR 24, 2019 -

Milano, 24 apr. (askanews) – Il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini è alle prese con un lungo tour di pre-campagna elettorale in vista delle consultazioni europee del 26 maggio 2019. In prossimità del lungo ponte del 25 aprile e del primo maggio, che lo porterà in giro per tutta l’Italia, parlando dal Viminale, ha voluto offrire agli italiani in generale e agli elettori della Lega in particolare, un “aperitivo” di quelli che saranno i suoi prossimi comizi elettorale, con un leit motiv imperativo: dopo il voto non cambierà nulla.

“Per quello che mi riguarda – ha detto – l’Italia merita un governo che lavori per i prossimi 4 anni. Spero che anche gli altri smettano di far polemica e seguano l’indicazione degli italiani che è quella di lavorare, lavorare, lavorare”.

E a proposito di polemiche, Salvini è tornato anche sulla questione 25 aprile ribadendo che non è una festa esclusiva del centrosinistra ma di tutti gli italiani.

“Per me è festa – ha detto – perché la democrazia è un valore, siamo figli di chi ha dato la vita per consegnarci le libertà di cui oggi godiamo. Spero che non ci siano fischi a chi sfilerà con la bandiera di Israele e che non ci siano gli attacchi alle brigate ebraiche, spero che vengano rispettati tutti coloro che sfileranno domani, perché il 25 aprile non è una festa esclusiva del colore rosso ma è un patrimonio di tutti”.

Nel corso del suo intervento al Viminale, Salvini ha parlato anche del caso Siri, ribadendo la sua fiducia nell’operato dei magistrati ma anche al sottosegretario leghista ai Trasporti, indagato per corruzione nell’ambito di un’indagine che coinvolge personaggi considerati vicini alla mafia e che per i pentastellati deve dimettersi.

“Sono orgoglioso di essere a disposizione di quei milioni di siciliani e italiani per bene che non s’identificano con l’etichetta di mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti. A maggior ragione, il mio e il nostro nome – ha ribadito – non può essere associato a nulla che puzzi anche da lontano di mafia, quindi si sciacqui la bocca chi parla della Lega a proposito di mafia”.

Infine, riguardo alla nuova pietra dello scandalo del governo Giallo-verde, il cosiddetto decreto salva-Roma stralciato dall’ultimo consiglio dei ministri, Salvini è stato chiaro.

“Tanti altri sindaci che hanno i conti in difficoltà e mi hanno chiesto ‘perché noi no?’ O si aiutano tutti i comuni in difficoltà o nessuno, da nord a sud, da Roma ad Alessandra, Savona e Reggio Calabria. Spero che arrivi rapidamente un pacchetto di aiuti , non a un comune, a tutti i comuni in difficoltà”.