Rosalba Piccinni, l’imprenditrice che canta attraverso i fiori

Per Vallardi esce il suo primo libro

APR 23, 2019 -

Milano, 16 apr. (askanews) – I fiori e la musica, la grinta e la poesia, la provincia e la metropoli. Nella vita di Rosalba Piccinni, la cantafiorista della Val Brembana, c’è un tumulto di passioni che sa tradurre in progetti concreti. Ci sono i fiori, che la accompagnano fin dall’età di 16 anni, la voce che danza sulle note del jazz, c’è la determinazione di una imprenditrice che ha fatto della leggerezza il suo tratto distintivo. E poi c’è Milano che ha scelto nel 2009 per aprire le porte ai suoi sogni dopo averli coltivati nella provincia bergamasca.

“Volevo fare la cantante attraverso i fiori ho ripreso a cantare e di conseguenza a vendere il cibo per unire le energie delle mie passioni per cui è la colla che mancava per regalare ai miei clienti la famiglia, perchè il cibo diventa famiglia alla fine”.

Ora questa storia, le sue passioni e le sue esperienze sono finite in un libro, Lo dicono i fiori edito da Vallardi che Piccinni ha presentato nel suo locale milanese, Potafiori

“Io non avrei mai fatto un libro, un giorno mi hanno chiesto prova a scrivere due cose, ci ho provato, è piaciuto ed è uscito 00.01.06 e si racconta parte della mia vita attraverso degli aneddoti romanzati, ma sono quasi tutte storie vere che raccontano questo percorso inusuale tra i fiori il cibo e la musica”.

Da Potafiori sono arrivate anche due sue amiche, Antonella Clerici e Secondina Ravera, per raccontare la loro Rosalba Piccinni

“L’ho conosciuta perchè è venuta a farmi una serenata meravigliosa – ha detto Antonella Clerici – su commissione del mio fidanzato Vittorio e mi ha portato da Milano a Roma 100 rose rosse cantando una canzone che a me piace molto ma che lei non aveva nel suo repertorio che è Io vorrei, non vorrei ma se vuoi di Lucio Battisti poi si è fermata a cena, abbiamo chiacchierato ed ho scoperto una donna davvero straordinaria quindi è nata un’amicizia”.

“Io ho incontrato Rosalba in un programma tv che si chiama B heroes – ha raccontato Secondina Ravera – Io sono il giudice, ho visto 600 realtà e rosalba devo dire che mi ha colpita ho subito visto che era una persona straordinaria”.

In effetti la vita di Rosalba Piccinni è un pieno di passioni che ha saputo coltivare, innaffiare e cogliere al momento giusto. Lo si capisce subito entrando nel suo locale a Milano, quel Potafiori che già nel nome è un condensato di storie:

“Gli altri negozi di fiori che ho si chiamano fiori ed erano così banali che venivano identificati come Rosalba e non mi piaceva. Allora l’aggiunta di pota, che è il mio intercalare che ha voluto raccontare una storia di tante persone. Pota è il contenitore, il pot il vaso, è il potare è un luogo che accoglie, contenitore dei fiori potaflower”.

Anche nel vivere la musica Rosalba Piccinni ha fatto prevalere la sua eclettica personalità

“Siccome non c’erano più club mi sono inventata le serenate che già esistevano però a domicilio cioè che entriamo nella casa della gente e tutto quello che accade rimane tra noi e le persone riceventi”.

In cantiere, inutile dirlo, c’è già un altro progetto:

“Dedicarmi a potalove che è la prossima scommessa dedicata alla morte un inno alla vita, prendermi cura delle persone in quell’ultimo atto che deve essere bello, curato e per quanto possibile economico e potafiori nel mondo perchè la morte è una conseguenza della vita e viceversa per me sono la stessa cosa”.