Le Contemporanee, start-up digitale per le donne che fanno rete

L'idea visionaria con adesioni di politiche e imprenditrici

APR 2, 2019 -

Napoli, 8 apr. (askanews) – Una start up digitale per le donne che fanno rete. Obiettivi, una ricognizione degli strumenti istituzionali di lotta alle discriminazioni di genere, un diverso approccio all innovazione e all industria 4.0 e la lotta alla povertà: sono i tre temi presentati da Sarah De Pietro, Valeria Manieri e Cristina Sivieri Tagliabue fondatrici della start-up digitale “Le Contemporanee”, lanciata a Napoli nella cornice dell’Osservatorio dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) in occasione dell evento “La scoperta dell’Europa: le donne”.

Uno dei progetti, quello più ambizioso, è il “libro bianco”: proposte di legge europee per l’empowerment femminile. Idee che ogni anno saranno portate all’attenzione del governo e delle istituzioni europee. Proposte e controproposte di legge per eliminare le discriminazioni di genere in Italia, dialogando con l’Europa. Una nuova voce quindi, non solo di opposizione, ma anche di proponimento, al di là della difesa dei diritti acquisiti.

Presente al varo anche Beatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea: “È importante che le donne siano una chiave di svolta in questo momento per un modello di società che rimette il noi al centro, che può essere una società inclusiva, più coesa che ci permette di guardare al futuro con più speranza. È un momento per l’Europa, storico lo sappiamo, ci sono le elezioni europee alle porte, l’Europa è al bivio e con il contributo di tutte le donne in questi settori: dalla politica, all’imprenditoria, alle nuove professioni diciamo liberali, è possibile scrivere una pagina di storia diversa”.

Le Contemporanee è un idea visionaria spiega la fondatrice Valeria Manieri: “È un progetto molto ambizioso, una start-up digitale e sociale, il cui obiettivo è quello di valorizzare i talenti femminili e rimettere al centro della politica, dell’attenzione delle aziende e della società civile, l’energia e il talento delle donne italiane che spesso rimangono al di fuori dell’attenzione mediatica, oppure ci tornano come in questi giorni per questioni non proprio all’avanguardia”.

E a proposito di diritti acquisiti, la senatrice di +Europa, Emma Bonino sottolinea che comunque vanno difesi, senza mai darli per scontati: “È un progetto fondamentale perché mi pare stiamo vivendo per i diritti di tutti, e delle donne in particolare, in un periodo molto grigio e molto cupo. – spiega la senatrice di +Europa Emma Bonino, sostenitrice del progetto – che certamente non guarda avanti ma è in una sorta di nostalgia reazionaria, pretendendo di imporre la famiglia normale, che poi normale non ho mai capito bene cosa sia. Ognuno si organizza gli affetti non solo come vuole ma molto spesso come può, ed è già molto complicato”.