Formazione, Lo Storto (Luiss): bisogna investire per spingere Pil

Ritardo storico in Italia, fascia 25-34enni laureati sotto il 30%

MAR 26, 2019 -

Roma, 26 mar. (askanews) – Investire in conoscenza e cultura è una delle leve essenziali per lo sviluppo del paese. L’Italia, però, non ha purtroppo ancora scelto questo percorso come prioritario nelle sue azioni strategiche. Riflessioni che sono state al centro del dibattito sul valore etico e strategico della conoscenza, tavola rotonda promossa dalla Luiss “Guido Carli” nell’ambito della sesta edizione degli incontri sul tema dell’innovazione sociale e dello sviluppo economico oraganizzata da Vises, onlus di riferimento di Federmanager. L’impatto dell’investimento in formazione sulla crescita del Pil è stato evidenziato dal direttore generale della Luis, Giovanni Lo Storto.

“La formazione è la risorsa indispensabile per lo sviluppo del paese. Da questo punto di vista abbiamo un ritardo che in realtà è storico perchè da sempre l’Italia ha avuto meno persone formate rispetto agli altri paesi europei. Questo ritardo si è aggravato: abbiamo un numero di laureati nella fascia 25-34 anni che ancora non raggiunge percentuali che si avvicinano al 30% mentre l’obiettivo europeo è del 40%. Questo vuol dire che abbiamo un ritardo anche in termini di Pil: è stato infatti stimato che se avessimo nella fascia 25-34 anni il 40% di laureati, avremmo un Pil in alcune regioni del Sud più alto del 10%. Studiare in un’epoca in cui la competenza è così rilevante, è una delle migliori e principali fonti di sviluppo dell’economia del paese”.

Il rettore della Luiss, Andrea Prencipe, ha individuato due aspetti sui quali intervenire.

“Ci sono almeno due punti fondamenali da sottolineare: il primo riguarda la digitalizzazione che rappresenta una forza pervasiva che caratterizza tutti i settori industriali e tutte le professioni. Non è confinata come un tempo in un’area, ma tutte le attività richiedono un minimo di alfabetizzazione digitale: dai tecnici al manager.

L’altro aspetto riguarda la necessità di espandere la base culturale degli oepratori della conoscenza perchè le problematiche sono sempre più complicate e richiedono un lavoro di squadra. Squadra composta e composita da più esperti”.

Una riflessione sull’importanza che la conoscenza riveste per l’individuo è stata evidenziata da Rita Santarelli, presidente di Vises Onlus.

“L’investimento in formazione e in culturale è la vera differenza per aiutare i giovani a trovare una strada personale e nel mondo del lavoro. Abbiamo la senzazione – ha spiegato – che il nostro paese non metta questi valori tra le priorità”