“L’ultimo dei mecenati”, documentario dedicato al prof. Emanuele

Presentato al Talent Prize e al Premio a lui intitolato

MAR 22, 2019 -

Roma, 22 mar. (askanews) – Una storia di sensibilità culturale e collezionismo, ma anche di studio e caparbietà finanziaria. Al professor Emmanuele Emanuele è dedicato il documentario “L’ultimo dei mecenati”, presentato all’Auditorium del Macro Asilo, a Roma. Un’iniziativa che si inserisce nelle celebrazioni del Talent Prize 2018, a cui è abbinato il premio speciale Emmanuele Emanuele assegnato quest’anno all’artista iraniano Siavash Talaei.

Il documentario è ideato e diretto da Guido Talarico (con la regia di Francesco Talarico), editore e direttore di Inside Art, nonché ideatore e fondatore del Talent Prize. “Fa il punto della storia di questo grandissimo personaggio, un po’ romantico, un po’ vecchia maniera, che però fa cose modernissime, che fa il contemporaneo, che porta Bansky a Roma, la street art nelle periferie. Insomma un grande personaggio che abbiamo celebrato con questo documentario”.

Il Talent Prize è il premio internazionale di arti visive promosso da Inside Art e sostenuto dalla Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, di cui Emanuele è presidente. Si tratta di uno dei premi più prestigiosi in Europa, che da 11 anni fornisce una certificata e valida selezione di giovani artisti contemporanei. Nell’ultima edizione, vinta da Corinna Gosmaro, è stato istituito anche un Premio speciale dedicato ad Emmanuele Emanuele, da sempre sostenitore del Talent Prize.

Emanuele racconta la sua vita, la sua educazione, le sue sfide professionali, le sue passioni: “Devo confessarvi che quando ho visto questo documentario sono rimasto molto colpito e anche un po’ emozionato. Talarico è riuscito a trasferire in maniera magistrale quelli che sono i sentimenti profondi di ciascuno di noi. In questo Paese in cui l’arte e la cultura non hanno il rilievo che dovrebbero, una sensibilità particolare è rivolta alle nuove generazioni, alle nuove forme d’arte, che hanno connotato questa sua avventura culturale che pienamente condivido e che vorrei continuare a sostenere”.