Deposito rifiuti radioattivi,Crippa: in 6 mesi elenco siti idonei

Il sottosegretario al Mise: poi via a dibattito con popolazioni

FEB 21, 2019 -

Roma, (askanews) – Riparte la procedura per realizzare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, previsto da un decreto legislativo del 2010 per lo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività e lo stoccaggio a titolo provvisorio di lunga durata di quelli ad alta attività. Procedura bloccata da anni per la mancata pubblicazione della Cnapi, cioè dell’elenco dei siti potenzialmente idonei a ospitare il Deposito, e che il governo è impegnato a far ripartire nel giro di pochi mesi come spiega il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa.

“Da quando siamo arrivati abbiamo preso in mano la situazione per capire dove fosse arenata, visto che i governi precedenti avevano parlato di pubblicazione immediata e di fatto non si è mai arrivati a nulla. Abbiamo riscontrato – spiega il sottosegretario al Mise – che rispetto alla mappa dei siti che doveva essere pronta e pubblicata c’erano dei requisiti di natura sismica che sono a nostro avviso molto preoccupanti. Nel senso che vengono considerati idonei alcuni siti con classificazione sismica 2, che vuol dire alto rischio sismico. È una preoccupazione di tipo sociale e di messaggio – sottolinea Crippa – che il governo vuole trasmettere alla propria cittadinanza. Per cui, vista l’idoneità dii siti che sono in altre classificazioni sismiche, riteniamo doveroso che venga fatto un approfondimento sulle classi sismiche adeguate in modo da non creare allarmismi ingiustificati e poter parlare apertamente con la popolazione senza che qualcuno giustamente possa lamentare una mancata salvaguardia dal rischio sismico”.

Un approfondimento che, spiega il sottosegretario Crippa, dovrebbe avvenire in tempi brevi.

“La Cnapi, noi lo abbiamo segnalato sia a Sogin (a cui spetta il compito di pubblicare l’elenco, ndr) che a Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, ndr) con una lettera formale sul tema, non dovrebbe portare via un gran tempo. Noi stimiamo che nel giro di sei mesi si possa concludere tutto un percorso di valutazione in modo che poi si possa ragionare insieme alle Regioni che ospitano i siti risultati idonei per aprire un dibattito con la cittadinanza”.

“La fretta che abbiamo di dare una risposta – aggiunge il sottosegretario Crippa – è anche in termini di rapporti con Paesi esteri rispetto alla restituzione di alcune scorie riprocessate all’estero e soprattutto di dare a un Paese la credibilità di avere una organizzazione in grado di gestire rifiuti radioattivi di bassa e media radioattività. Stiamo lavorando anche sul Programma Nazionale dove di fatto abbiamo ottenuto di inserire una piccola modifica che permetta di arrivare almeno a chiedere ai Paesi che hanno dei depositi di scorie ad alta radioattività o che li avranno, la possibilità di conferire questi rifiuti presso altri depositi fuori dai nostri confini. Visto che – ricorda Crippa – il Deposito nazionale italiano sarebbe un parcheggio temporaneo per quelli ad alta radioattività, non è una messa in sicurezza permanente, non è il sito che li può ospitare per sempre”.

Il lavoro che si sta svolgendo, sottolinea il sottosegretario Crippa, porterà anche a chiudere la procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia sul tema della gestione dei rifiuti radioattivi.

“Erano aperte due procedure d’infrazione. Una sarà sanata visto che ieri è stato approvato un emendamento alla Camera sulla titolarità dei rifiuti che era una delle osservazioni che ci veniva fatta, l’altra è quella sul Programma nazionale. Per cui con queste modifiche – conclude – noi chiudiamo quello che era il rischio di una procedura aperta”.